Abbonamenti universitari. La Regione attacca Busitalia

"Inspiegabile la richiesta di maggiori risorse per garantire il servizio di trasporto agli studenti a 60 euro annui". La presidente Tesei convoca l’ad della società.

Abbonamenti universitari. La Regione attacca Busitalia

Abbonamenti universitari. La Regione attacca Busitalia

E’ ormai scontro tra Regione e Busitalia per il rinnovo degli abbonamenti a 60 euro annui per gli studenti universitari. E’ stata la presidente Donatella Tesei in prima persona a convocare per la prossima settimana l’amministratore delegato della società, Stefano Bonora, al quale dirà chiaro e tondo che Palazzo Donini non ha nessuna intenzione di versare i 650mila euro in più chiesti dalla società per il mantenimento di quel servizio.

Per capire a che punto stanno le cose va ricostruita la questione: l’ipotesi dell’anno scorso è che aderissero all’iniziativa 20mila studenti e con questi numeri Busitalia chiese 1,7 milioni. In verità però hanno aderito in 12.400, ma Busitalia ha chiesto comunque di avere quella cifra. Per questo la Regione adesso dovrà tirar fuori altri 400mila euro (400mila li ha già messi a cui si aggiungono le risorse di Comune e Università). Il nodo è però quello dell’anno accademico appena iniziato: il gestore ha chiesto – con una previsione di 12mila adesioni – 1,7 milioni più altri 650mila (totale 2,350 milioni). Dove trovare questi soldi? Palazzo Donini ha chiesto un impegno maggiore all’Ateneo (150mila euro lo scorso anno e altri 190mila il Comune di Perugia), ma difficilmente si arriverà a raggiungere quella cifra. E si racconta che sia la presidente che l’assessore alle Infrastrutture Enrico Melasecche, siano piuttosto ‘infastiditi’ – per usare un eufemismo – dall’atteggiamento di Busitalia.

"Non si capisce proprio quali costi industriali in più debba sostenere l’azienda del trasporto dato che per gli universitari non mette in campo nuove linee", è la domanda che politici e tecnici si fanno a Palazzo Donini. Il gestore ha il coltello dalla parte del manico, dato che il servizio è in proroga. E questo fa crescere il malcontento di famiglie e studenti, con questi ultimi che anche a causa di un costo eccessivo dell’abbonamento ai mezzi – e della mancanza di alloggi – potrebbero optare per altre città. Intanto ieri è andata in scena una riunione con tutti i soggetti tranne Busitalia: alla fine c’è la proroga dei vecchi abbonamenti all’8 ottobre, ed entro metà mese è prevista una soluzione ma con due pre-condizioni: che vi sia una proposta migliorativa rispetto alla precedente da parte di Busitalia, e che sia rinnovato da parte del Governo nazionale il così detto "bonus trasporti".

Michele Nucci