A Gubbio si può ancora respirare "Buona la qualità dell’aria in città"

Confortanti risultati dello studio affidato dal Comune a Cnr e Sapienza. Cementifici sotto controllo .

A Gubbio si può ancora respirare  "Buona la qualità dell’aria in città"

A Gubbio si può ancora respirare "Buona la qualità dell’aria in città"

La qualità dell’aria è buona, non ci sono metalli in concentrazione alta, il valore degli elementi inquinanti è inferiore, dal 20 al 300%, ai livelli indicati come limite di preoccupazione. Nel periodo estivo l’inquinamento maggiore deriva dal suolo (polveri naturali o associate ad attività agricole, transito veicolare, impiego di materiali cementizi), in inverno dai riscaldamenti a legna (fino al 60%). "Le emissioni industriali – si legge nelle conclusioni – sono così esigue da non essere identificabili dai due metodi di attribuzione delle sorgenti adottati". Consigliato comunque "un monitoraggio di specie organiche volatili".

Queste le conclusioni dello studio sulla qualità dell’aria affidato dal Comune all’Università La Sapienza di Roma ed al CNR, illustrate ieri dal sindaco Filippo Stirati, dalla vicesindaco Alessia Tasso, dalle redattrici della relazione conclusiva Cinzia Perrino, del CNR, e Silvia Canepari, della Sapienza di Roma (nella foto), a completamento del lavoro svolto da Arpa. Il lavoro va dall’autunno 2021 all’ autunno 2022 ed ha utilizzato venti postazione collocate in maniera strategica. C’era necessità, ha sottolineato il sindaco, di una ricerca del genere, "avviata dopo il confronto con Arpa, per approfondire e tranquillizzare tutti sulla situazione ambientale". "Gubbio da oggi – ha chiosato Alessia Tasso – è più ricca di consapevolezze e conoscenze con indicazioni rassicuranti utili anche e soprattutto se riusciranno a tranquillizzare la percezione dei cittadini". La ricerca, secondo il sindaco, dovrebbe avere comunque una coda per controlli ambientali quando i cementifici bruceranno Css, il combustibile solido secondario, per verificarne l’impatto. Secondo Caneparile emissioni non dovrebbero avere conseguenze per l’ambiente considerate le tecnologie e le alte temperature utilizzate dai cementifici nella combustione.