SILVIA ANGELICI
Umbria

Guadagna 170mila euro dalla vendita di 280 cuccioli. Ma non paga le tasse, allevatore nei guai

Azienda di Trevi sconosciuta al Fisco: in cinque anni non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi. L'uomo è finito così nel mirino della Finanza

Cuccioli venduti da un'azienda sconosciuta al Fisco. Allevatore nei guai

Cuccioli venduti da un'azienda sconosciuta al Fisco. Allevatore nei guai

Foligno, 22 maggio 2025 – Un allevatore di cani di razza (Lagotto romagnolo, Sprienger Spaniel e Labrador) di Trevi ha omesso di dichiarare al fisco, negli ultimi cinque anni, ricavi per un totale di oltre 170mila euro. L'uomo è finito così nel mirino della Finanza. Il controllo è stato intrapreso a seguito di una mirata attività info-investigativa suffragata da riscontri documentali all'Asl competente.

Cuccioli venduti in nero
Cuccioli venduti da un'azienda sconosciuta al Fisco. Allevatore nei guai

Le indagini: gli accertamenti delle fiamme gialle hanno fatto emergere che l'allevatore aveva iscritto all'anagrafe canina oltre 280 esemplari di cani venduti senza il rilascio di alcun documento fiscale operando completamente in nero o, in altri casi, con l'indicazione di un corrispettivo inferiore a quello reale. La ricostruzione della posizione reddituale, correlata alla normativa regionale di riferimento, ha consentito di acquisire elementi idonei a far emergere le caratteristiche di sistematicità, continuità e organizzazione professionale e non amatoriale dell'attività esercitata dall'allevatore, a partire già dal 2020: i correlati proventi non dichiarati al fisco, sono stati ricondotti, quindi, nell'ambito del reddito d'impresa.

In tale quadro, è stata richiesta e ottenuta, alla locale Agenzia delle Entrate, l'apertura di una partita Iva d'ufficio, cui attribuire gli importi sottratti a tassazione. Al fine di verificare l'individuazione dei microchip apposti sui cani e, soprattutto, le complessive situazioni di salute dei cuccioli, i militari si sono avvalsi della collaborazione di personale veterinario dell'Azienda sanitaria di Perugia. Proseguiranno i controlli su ulteriori allevatori a cura dei reparti territoriali del comando provinciale di Perugia.