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Pallavolo, il j'accuse di Daniele Tonini: "Fermi fino al 15 gennaio? Decisione politica"

L'intervento di uno dei protagonisti dello sport pistoiese, contrario allo stop del volley sino a metà del prossimo mese

Daniele Tonini col nuovo capitano del Volley Aglianese Costanza Bartolini

Pistoia, 9 dicembre 2020 - Decisioni che lasciano sbigottiti, definiamole così. “Nel mondo sportivo odierno c’è troppa politica e poca, pochissima conoscenza dello sport”. Daniele Tonini, ieri pallavolista di valore oggi allenatore a Signa, dopo esperienze al Pistoia Volley La Fenice, a Buggiano, Agliana e Quarrata, è rimasto, come molti se non tutti i tesserati della pallavolo, basito dinnanzi alle conseguenze del Dpcm del 3 dicembre scorso. “Non cerco né mi interessa la polemica. Ho sempre amato lo sport, in particolare il volley, continuo ad amare lo sport e per questo mi sento di dire la mia, in tutta tranquillità. Le ultime decisioni della Fipav (Federazione italiana pallavolo, ndr) alla luce del Dpcm del 3 dicembre che ammette esclusivamente ‘…gli eventi e le competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale …’ ci ha lasciato esterrefatti”.

La Fipav, infatti, ha stabilito che da questo momento e fino al 15 gennaio 2021 potranno continuare esclusivamente le attività riguardanti i campionati nazionali di serie A – la cui organizzazione rimane di competenza delle Leghe – e i campionati di serie B, che come noto cominceranno il week end del 23 e 24 gennaio. Proprio in virtù di questo è ammessa di conseguenza l’attività di allenamento propedeutica alla partenza della serie B. La serie C e tutti i campionati giovanili, compresa qualsiasi forma di allenamento ad esse collegate, sono sospesi. Ecco aver bloccato le formazioni di C e D, ma soprattutto i gruppi giovanili dall’Under 13 all’Under 19 che solo qualche tempo addietro la stessa Fipav aveva sostenuto essere di interesse nazionale ha creato sconcerto, amarezza, persino rabbia tra gli addetti ai lavori.

“Che cosa è cambiato da fine ottobre ad oggi? Niente, se non in meglio, visto che i contagi generali stanno calando. Contagi che nel nostro sport non si sono verificati, perché se il virus è arrivato in qualche minimo caso è giunto da fuori, dall’esterno delle palestre. A novembre, forse, avrei anche compreso certi timori, ma oggi? E allora si capisce bene che questa scelta non è sportiva, bensì solo ed esclusivamente politica. In molte città toscane, infatti, i rari controlli fatti da Polizia municipale e forze dell’ordine sono stati nelle palestre… Il Dpcm del 3 dicembre stabilisce, come il precedente, che le attività di interesse nazionale possono svolgersi, ma se per la Federazione d’ora in poi l’attività giovanile non è più di interesse nazionale, significa che è intervenuta la politica. E il prossimo anno, raccoglieremo i cocci di questa decisione. Poveri ragazzi, povere società”. Già: il rischio, grosso grossissimo, è che un paio di classi d’età di atleti subiscano danno irreparabili.

Gianluca Barni