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L'impresa dei piccoli del Ramini, in campo a Natale per giocare a pallone

Approfittando della zona gialla, sono tornati ad allenarsi proprio per le feste giovani e giovanissimi della società pistoiese

I ragazzi con il loro allenatore, Ferdinando Bernardini

Pistoia, 30 dicembre 2020 - Amare il calcio così profondamente, tanto da essere più forti degli ostacoli posti dalla pandemia. All’Unione Sportiva Ramini sono riusciti in un’autentica impresa: celebrare anche quest’anno, in questo terribile 2020, una festa per bambini e ragazzi. Nonostante l’attività ufficiale – allenamenti e partite – sia ferma da tempo, approfittando di un paio di giorni da zona gialla, i dirigenti della società calcistica hanno radunato tutti i tesserati, accompagnati dai loro familiari, per scambiarsi gli auguri di buone feste. Non potendo dare vita al “Natale dell’Atleta”, la popolare manifestazione istituita anni addietro da quel sacerdote che rispondeva al nome di Don Anselmo Mati, e che nel tempo ha visto insigniti i migliori talenti del panorama calcistico provinciale, ecco l’idea di non farsi sfuggire una festa, un appuntamento per ribadire che no, lo sport non si ferma, almeno nel cuore e nella testa di grandi e piccini.

Una simpatica strenna, che non è passata inosservata. “Una tantum siamo tornati alla vita, a organizzare pure un piccolo momento dedicato al calcio, sul campo – racconta, contento, Ferdinando Bernardini, uno degli allenatori del sodalizio –. Ci voleva proprio. Non è stato il ‘Natale dell’Atleta’, ma è stato egualmente coinvolgente e toccante”. “Natale dell’Atleta” che ha premiato nomi importanti come Comunardo Niccolai, tanto per citare un giocatore noto al grande pubblico, oppure tecnici quali Tito Bini e Giorgio Mati. Il club presieduto da Roberto Poli, ben coadiuvato dal general manager Giuliano Galardini, dall’amministratore Venuti e dalla segreteria, ha allestito una giornata speciale.

“È stato bellissimo rivedere i nostri giovani soddisfatti, che dopo un paio di mesi di stop hanno potuto riassaporare il terreno da gioco per una seduta di allenamento. Splendido osservarli mentre si ritrovavano e socializzavano”, chiosa Bernardini. Un modo per far sentire la vicinanza della società, una maniera intelligente di tornare a sorridere con lo sport preferito, il calcio. Ecco allora che, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, il pallone è tornato protagonista: inseguito, calciato, l’oggetto agognato oggigiorno ancor di più. “È stata la testimonianza tangibile di come e quanto il Ramini creda nella ripartenza dopo un anno… infinito, nel quale si è fatta attività poco o niente – conclude Bernardini –. Ci si augura che dopo il 7 gennaio si possa riannodare il filo spezzato. Il Ramini, però, non si dimentica delle persone, dei suoi ragazzi. Lo sport è una scuola di vita, che non può essere sottovalutata né distrutta. Il Ramini crede nello spirito del pallone: fisico e tecnica, ma anche educazione e comportamento”.

Gianluca Barni