ANTONIO MANNORI
Sport

Giro d'Italia, lo Squalo Nibali presenta le tappe toscane: “Occhio a insidie e tranelli”

Vincenzo Nibali è cresciuto ciclisticamente in Toscana e conosce bene gli sterrati senesi

Vincenzo Nibali in maglia rosa

Vincenzo Nibali in maglia rosa

Firenze, 15 maggio 2025 - Vincenzo Nibali cresciuto ciclisticamente in Toscana, conosce bene gli sterrati senesi, la polvere di quelle strade, così come le gare a cronometro, un po’ meno la dura salita di San Pellegrino in Alpe.

“Quando ero in Toscana in attività, quartier generale a Mastromarco, le zone della Garfagnana non erano quelle dei miei allenamenti. Diversi corridori che la conoscono bene mi hanno però riferito che è davvero dura e difficile, anche se sarà affrontata dopo 90 km e quindi ancora lontano dal traguardo emiliano di Castelnuovo ne’ Monti, ma tutto può succedere in quella tappa che partirà da Viareggio, anche perché i corridori arriveranno dalla dura fatica della gara a cronometro di 24 ore prima”.

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Dunque, le tappe toscane tenuto conto anche di quella con arrivo a Siena di domenica saranno importanti

“Sono tappe non facili, insidiose e impegnative quella con gli sterrati, la cronometro di quasi 30 km e la salita nella tappa che partirà dalla Versilia”.

Tornando alla crono una specie di spartiacque per il Giro d’Italia 2025.

“Direi proprio di sì la zona dove si svolge la crono da Lucca a Pisa, spesso è interessata dal vento che sarebbe un’insidia in più. Martedì pomeriggio al termine della gara contro il tempo la classifica generale potrebbe assumere una sua precisa fisionomia”.

E la tappa da Gubbio a Piazza del Campo a Siena?

“Altrettanto difficile e importante, ed inoltre non dimentichiamoci che nei due giorni precedenti ci saranno due tappe toste e difficili con l’arrivo in salita domani venerdì a Tagliacozzo, e sabato la tappa altrettanto impegnativa con arrivo a Castelraimondo. Il resto lo potrà fare la tappa umbra toscana da Gubbio a Siena”.

Sarà uno primo vero scontro tra Roglic e Ayuso.

“Intanto vediamo quello che succederà prima, aggiungo che nella tappa di Siena conterà non poco anche l’apporto e il sostegno della squadra e in questo senso Ayuso è sicuramente avvantaggiato. Roglic dovrà essere al massimo domenica tra la polvere delle strade senesi, in una frazione che definirei tranello”.

Più in generale che Giro è quello di quest’anno?

“Una corsa nuova, senza Pogacar, ci sono e ci saranno sfide importanti strada facendo, sarà un Giro bello, affascinante come sempre, ma attenzione alle insidie”.

Roglic o Ayuso il tuo favorito?

“Per lo sloveno sarà eventualmente una nuova esperienza a gestire il primo posto in classifica, vedremo come se la caverà. Quanto allo spagnolo Ayuso è giovane lo stanno gestendo bene, senza fretta con una crescita costante”.

Ci sono tappe importanti per la corsa rosa.

È vero l’ultima settimana sarà tosta, penso al Mortirolo, al Colle delle Finestre, si preannuncia un finale del Giro spettacolare”.

Per gli italiani sarà dura manca un Nibali.

“Faccio due nomi che possono far bene, Tiberi e Ciccone. Tiberi lo conosco bene, può pensare anche alla classifica per finire sul podio, mentre Ciccone lo vedo più per le tappe, ha iniziato bene il Giro lavorando con continuità a favore del suo compagno di squadra Pedersen, che guarda caso ha vinto tre tappe ed una, quella di Matera, con la maglia rosa sulle spalle”.

Qualche altro nome quale può essere.

“Carapaz e Bernal per la classifica, Landa purtroppo è stato costretto al ritiro in Albania per la caduta, Yates, Bardet, Hindley. Tra gli italiani vediamo un po’ quello che faranno Piganzoli, Pellizzari, Fortunato. Dopo le tappe toscane le idee saranno certamente più chiare, anche se la strada per arrivare a Roma sarà ancora lunga e irta di difficoltà”.

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