Vele al vento con ’Sail the Children’. Educare al mare è un divertimento. E le emozioni diventano disegni

Un successo anche la seconda edizione dell’iniziativa ideata dall’illustratore lericino Davide Besana. Su e giù lungo le coste del Tirreno per far salire a bordo del Midva gruppi di ragazzini dai 10 anni in su.

Vele al vento con ’Sail the Children’. Educare al mare è un divertimento. E le emozioni diventano disegni

Vele al vento con ’Sail the Children’. Educare al mare è un divertimento. E le emozioni diventano disegni

Prendi un velista e famoso illustratore milanese ma ormai lericino di adozione come Davide Besana. Metti che incontri una delle più important associazioni che lotta per migliorare la vita dei bambini nel mondo, del calibro di Save the Children. La miscela che ne può scaturire non può che essere altamente “benefica”. È nato così Sail the Children, progetto che quest’estate, per il secondo anno consecutivo, ha portato il fumettista a navigare lungo le coste del Tirreno a bordo della sua barca a vela Midva. 1.500 miglia su e giù per l’Italia, con l’obiettivo di insegnare ai bambini dai 10 anni in su, i rudimenti dell’arte di andare a vela e la bellezza di potersi esprimere tramite il disegno.

"Save the Children – racconta Besana - in Italia svolge un’azione di supporto alle famiglie, seguendo principalmente i figli nel doposcuola. Lo scorso anno, a marzo, sono stato invitato a tenere una lezione di disegno e a uscire in barca con i ragazzi che frequentano il Punto Luce di Save The Children ad Ostia". Da quel primo incontro è nata l’idea di riproporre quelle “lezioni” anche in altri centri dove l’associazione svolge la propria opera.

"Lo scorso anno – racconta Besana- ho fatto il primo viaggio fermandomi a Ostia e poi in Campania, in Calabria, in Sicilia e in Liguria. Save the Children ha molti ragazzi anche a Genova. Il progetto è andato bene e quest’anno ci siamo nuovamente organizzati". Una giornata tipo ha inizio verso le 10 del mattino. I ragazzi raggiungono il porto e solitamente sono accolti nella sede della Lega NavalE. Prima una lezione sulla sicurezza in mare e sull’ambiente, tenuta dal comandante della Guardia Costiera locale, poi arriva il momento di uscire in mare. "Salgono – sottolinea il velista –sulla mia barca e, a Seconda della quantità di ragazzi, anche su altre barche della Lega Navale. Quello che mi ha fatto piacere è che molte di questa attività sono state fatte con barche concesse alla Lega Navale dalla magistratura, sequestrate perché utilizzate per il traffico di migranti".

Tornati in porto, dopo un panino, con ancora negli occhi la loro città, da molti vista per la prima volta dal mare, arriva il tempo del disegno per esprimere creatività.

Maria Cristina Sabatini