Un ritorno gradito a Modena: mancava dal 2021

Albo / Nel libro dei ricordi della tappa una gloriosa edizione vinta da Magni davanti a Fausto Coppi

Fausto Coppi arrivò secondo a Modena nel lontano 1955

Fausto Coppi arrivò secondo a Modena nel lontano 1955

Il grande ciclismo tornerà di nuovo a Modena, luogo di sport con un legame particolare nei confronti delle due ruote. Seconda città dell'Emilia Romagna per numero di partecipazioni (23 in totale), in 14 occasioni è stata ospitata la partenza del Giro d'Italia: il ritrovo sarà a Piazza Roma, alle 13.15 il via ufficiale alla corsa. L'ultimo via risale al 2021, nella Modena-Cattolica vinta poi da Caleb Ewan, con Alessandro De Marchi in maglia rosa. Nel 2019 invece ci fu l'ultimo arrivo (nella Ravenna-Modena), dopo 145 chilometri il francese Arnaud Démare s'impose su Elia Viviani. Ma la storia d'amore col ciclismo iniziò nel 1906 con la prima edizione della Milano-Modena, una delle classiche italiane più attese nei primi anni del '900. Una corsa ormai dimenticata di cui è difficile trovare traccia, con cadenza annuale, ma senza una formula fissa. In alcuni casi, infatti, fu organizzata una cronometro individuale come nel 1931, con partenza da Lodi per un totale di 150 km. Non solo, ci fu anche un'edizione dedicata alla pista. Una gara particolare, con alcuni quotidiani dell'epoca che la descrivevano come «un lungo levigato, scorrevolissimo nastro d'asfalto ch'è tutto un invito agli scatti e alla velocità. Appunto per ciò è stata definita la corsa dei levrieri». Nel 1955 l'ultima edizione vinta da Fiorenzo Magni, vincitore anche del Giro di quell'anno, secondo invece Fausto Coppi, che non riuscì mai a conquistare il successo. Il nome del campionissimo è però legato a Modena. Proprio in un arrivo in città s'inventò una delle pagine più belle della sua incredibile storia. Nel Giro del 1940, la ventesima edizione della corsa rosa, Coppi si presentò da outsider e da gregario di Gino Bartali alla Legnano: dopo il giorno di riposo il gruppo affrontò la Firenze-Modena sotto il diluvio e un meteo avverso che complicò tutto. C'erano Olimpio Bizzi, Osvaldo Bailo, Pierino Favalli, Enrico Mollo e lo stesso Bartali tra i favoriti in gara: decisiva fu la salita dell'Abetone, dove iniziarono i primi attacchi. Coppi decise di partire a cento chilometri dal traguardo, una fuga solitaria che lo portò a Modena con 3'45" di vantaggio sui rivali: al traguardo indossò la sua prima maglia rosa che indossò fino a Milano, dove vinse il suo primo Giro d'Italia. Fino al 1953 trionfò in altre quattro occasioni, ma fu proprio a Modena che iniziò la leggenda.