Prato, una città piena di fascino e tradizione, importante centro dell’arte moderna

Sviluppo / Ancora oggi ha un ruolo di grandissimo rilievo sulla scena dell’industria tessile mondiale

 Lo splendido Duomo di Prato, o Cattedrale di Santo Stefano

Lo splendido Duomo di Prato, o Cattedrale di Santo Stefano

Una storia lunga 2000 anni alle spalle, un presente che è già avvenire, la città, un tempo denominata delle cento ciminiere, è davvero porta di accesso alla modernità. La natura urbana di Prato, attraversata da 53 km di piste ciclabili, si sostanzia nella diffusa presenza di parchi, l’Ippodromo, il parco di Galceti, il parco fluviale del Bisenzio, i tanti giardini pubblici cittadini e le aree protette Monferrato, Calvana, Cascine di Tavola. Nel corso del XII secolo Prato divenne un Comune libero, perdendo poi la sua libertà nel 1351 a vantaggio del dominio fiorentino, poi la sua storia conobbe il saccheggio e la violenza spagnola, il sacco di Prato durò 21 giorni, ci vollero secoli per recuperare. Ma il destino aveva in serbo per la città un inarrestabile sviluppo industriale che nel XIX secolo ne fece il centro della fioritura tessile tanto da essere definita “La Manchester della Toscana.” Ancora oggi ha un ruolo di grandissimo rilievo sulla scena dell’industria tessile mondiale, i tessuti pratesi sono richiesti dalle maggiori case di moda italiane e straniere. Fino al 1992 Prato faceva parte della provincia di Firenze, caratterizzandosi come un territorio in continua crescita demografica per l’imponente presenza della comunità cinese, circa 30mila abitanti, su un totale di quasi 200mila. La città del Bisenzio racchiude all’interno delle sue mura trecentesche i monumenti più importanti, a partire da Piazza Santa Maria delle Carceri, dove l’architettura rinascimentale e medievale si fondono in una suggestiva armonia. Sulla stessa piazza campeggiano la Basilica omonima e il Castello dell’Imperatore, quest’ultimo fu fatto costruire da Federico II di Svevia nel 1248 come roccaforte contro la “guelfa” Firenze. Dalla parte opposta della piazza si nota il Monumento ai Caduti di Antonio Maraini e il campanile e giardino absidale della Chiesa di San Francesco che ospita un’opera di grande valore artistico di Salvatore Messina. La Piazza del Comune, con il Palazzo dei Priori e il Palazzo Pretorio, fu sede fin dalle origini del mercato delle granaglie e dei banchi dei macellai. La Fontana del Bacchino, uno dei simboli della città, è posta di fronte a Palazzo Pretorio ed è una copia dell’originale realizzato nel XVII secolo dallo scultore Ferdinando Tacca, conservato nell’atrio del Palazzo dei Priori. L’ampia Piazza del Duomo si è sviluppata nelle forme attuali in funzione della Cattedrale di Santo Stefano, la cui facciata è realizzata con il sapiente uso della bicromia dell’alberese e del serpentino, detto marmo verde di Prato. Un documento risalente al 994 ne testimonia l’esistenza quale edificio religioso. Il centro storico di Prato comprende anche il complesso monumentale della Chiesa e Convento di San Domenico, al cui interno è conservata un’Annunciazione di Matteo Rosselli, artista alla corte del Granduca. Una segnalazione da non trascurare: in piazza San Marco è possibile ammirare uno dei massimi esempi di scultura contemporanea in Italia, un enorme blocco di marmo bianco, di oltre 5 m di altezza, realizzato dall’artista Henry Moore, collocato dal 1972 dove un tempo sorgeva la Porta Fiorentina, che collegava Prato con Firenze.