
Natura, archeologia e tradizioni popolari sono le altre attrazioni
Il Museo “diffuso” del Mugello è articolato in quattro sistemi, ognuno dei quali comprende mostre permanenti e laboratori didattici. Scoprire i piccoli e i grandi musei significa apprezzare delle esclusive realtà che sono custodi della storia e della tradizione di tutto un territorio. A tal proposito non va dimenticato che il Mugello è terra di artisti e ha dato i natali a uomini illustri, tra cui Giotto e Beato Angelico. Tra i musei d’arte più significativi che si snodano lungo la zona c’è il Museo Chini, a Borgo San Lorenzo, il quale raccoglie un’importante collezione di opere dell’artista Galileo Chini, protagonista dello stile Liberty. Tra le bellezze da non perdere vi è anche la Casa di Giotto, a Vespignano: offre un racconto per immagini delle opere di Giotto, nato in queste zone nel 1276. Per gli amanti della storia e della bellezza è d’obbligo una visita al Museo di Arte Sacra Beato Angelico, intitolato al grande pittore nato a Rupecanina, una frazione di Vicchio. La struttura ospita opere d’arte e oggetti sacri di rilievo provenienti dalle chiese del territorio. La Raccolta di arte sacra di Sant’Agata custodisce alcuni capolavori come alcuni lavori di Bicci di Lorenzo (del 1430), una tavola quattrocentesca del Maestro di Signa e alcune terrecotte smaltate di Andrea della Robbia. Infine, eccoci al Convento di Bosco ai Frati, in località Lucigliano, sede di un piccolo museo di arte sacra, dove è conservato il Crocifisso ligneo del 1460, attribuito a Donatello o alla sua bottega. Non meno suggestivi sono i musei al Mugello che hanno come protagonista la natura. Tra questi, una visita la merita senz’altro il Museo del Paesaggio Storico dell’Appennino, situato nella splendida Abbazia di Moscheta circondata dai suggestivi boschi del complesso del Giogo-Casaglia. Ma per chi desiderasse ripercorrere la storia dei popoli che hanno abitato il Mugello e la Val di Sieve visitando i siti e i musei archeologici presenti sul territorio e partecipando ai due laboratori-museo specializzati nel settore preistorico, antico e medievale, potrà visitare il Museo archeologico comprensoriale di Dicomano, al cui interno vi è custodito un vasto patrimonio archeologico, dalla Preistoria al Rinascimento, con l’esposizione di una straordinaria raccolta di stele e cippi etruschi. Il Centro di documentazione archeologica di Sant’Agata custodisce una collezione di rinvenimenti archeologici dalla preistoria fino al Medioevo, incluso il “macinello più antico del mondo” con cui è stata preparata la farina più antica. Inoltre, all’esterno, è stato ricostruito un villaggio preistorico con capanne a dimensioni naturali. Il Museo archeologico dell’Alto Mugello, a Palazzuolo sul Senio, espone le testimonianze della presenza dell’uomo nell’Alto Mugello, tra cui la “tomba del guerriero” del VII-VI secolo a.C. Ma il Mugello è anche tradizioni, storia delle sue genti, tutte raccontate grazie a musei unici nel loro genere. Ne è un esempio il Museo dei Ferri Taglienti, allestito all’interno del Palazzo dei Vicari di Scarperia, il quale documenta il profondo radicamento del coltello nella storia e nella vita quotidiana del borgo. Il museo di Sant’Agata artigiana e contadina di Leprino racconta la vita nel piccolo paese di Sant’Agata, attraverso le figure animate ideate e realizzate da Faliero Lepri, detto Leprino. Il MUGOT (Museo Gotica Toscana), a Ponzalla, conserva la memoria degli eventi bellici del settembre 1944 lungo la Linea Gotica tra la Futa e il Giogo. È possibile anche fare un’escursione sul campo di battaglia. Il Museo della civiltà contadina Casa d’Erci e Mulino Faini a Grezzano racconta invece la vita del vecchio mondo contadino con oggetti, strumenti d’uso comune e accurate ricostruzioni in una grande casa colonica immersa nel verde della campagna mugellana. Il Museo della vite e del vino a Rufina espone gli strumenti per la coltivazione della vite e la produzione e conservazione del vino, documentando la storia del Chianti Rufina, mentre il Museo delle Genti di Montagna, a Palazzuolo sul Senio, raccoglie più di mille oggetti che raccontano la storia degli abitanti del luogo della prima metà del Novecento. Gli scavi di Montaccianico, nei dintorni di Scarperia, indagano la distruzione del castello degli Ubaldini, avvenuta nel 1306 per mano dei Fiorentini, che cambiò le sorti del Mugello, facendolo diventare poi la “fattoria” di Firenze e dei Medici: un territorio dove storia, cultura e tradizione si incontrano, realizzando una varietà di offerte artistiche di grandissimo pregio e attrazione per turisti provenienti da tutto il mondo.