"Passa il Giro. Attraversa per un attimo la nostra vita e si intrufola nel baule dei ricordi per restare tra le suggestioni più intense. Perché il Giro d’Italia ha il sapore delle cose buone, di un gelato, un bombolone o un panino con la mortadella gustati sul ciglio della strada, nell’attesa di vedere lo spettacolo di quelle maglie variopinte sfrecciare mulinando sui pedali. Rosa, ciclamino, verde, bianco, una volta persino il nero dell’ultimo: poco importa, il ‘gruppo’ unisce tutti come un arcobaleno festoso". Così Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, descrive l’aria di festa che sta attorno alla corsa rosa: un caleidoscopio di emozioni, ricordi, aneddoti pubblici e privatissimi (ma non per questo meno significativi). E’ anche per questo che il museo pisano ha ideato la mostra, che resterà aperta fino al 30 settembre, ’Passa il Giro. Immagini e racconti di biciclette’, un suggestivo percorso tra arte e scienza dedicato alla storia e al fascino della bicicletta attraverso stampe, disegni, sculture, manifesti, fotografie e modelli storici.
"Passa il Giro - osserva Tosi - e abbraccia un popolo, la sua geografia, le sue generazioni. E le città si riempiono di manifesti. E’ il Giro dei grandi del giornalismo e della fotografia, della letteratura e della grafica, della pubblicità e del cinema, di Totò e di Fiorenzo Magni. E’ sport, tecnica, allenamento, fatica, gioco, viaggio, avventura e molto altro ancora: è uno spettacolare diorama con ciclisti in miniatura, è persino il ricordo delle sfide a “palline” sulla spiaggia nel percorso di tappa tracciato col sedere sulla sabbia modellata con paletta e secchiello.
E poi ci sono le biciclette, che sono, loro stesse, storie fantastiche di uomini straordinari, di
inventori e sognatori, di scienza e tecnica, di poesia e arte. Ogni bicicletta accende ricordi e rêveries, sollecita affetti e malinconie come una madeleine di Marcel Proust". Ecco perché questa mostra, conclude il direttore del Museo della Grafica, "è dedicata a ogni bicicletta che ci portiamo nel cuore per pedalare tra le storie e le emozioni più belle".
Gab. Mas.