Da Viareggio, una tappa ideale per gli attaccanti

Frazione / Dal punto di vista tecnico, sarà suddivisa in due parti: una leggera ascesa fino a Castelnuovo Garfagnana, poi la salita di San Pellegrino in Alpe

A Viareggio il Giro d'Italia partirà da Via M. Coppino

A Viareggio il Giro d'Italia partirà da Via M. Coppino

La metà spesso rischia di essere ancor peggio della meta. La Viareggio-Castelnovo ne' Monti, undicesima tappa del Giro d'Italia 2025, servirà per ottenere ulteriori indicazioni su quale sarà lo stato d'animo degli uomini di classifica, in una frazione complicata dal punto di vista strutturale. Una corsa da non sottovalutare, in cui gli attaccanti di giornata cercheranno la gloria personale, coi big a darsi battaglia nelle retrovie. Qualsiasi verdetto sarà parziale, ma quel che è certo è che i 186 km che si snoderanno tra la Toscana e l'Emilia Romagna tracceranno una linea netta. La tappa, dal punto di vista tecnico, sarà suddivisa in due parti. La prima, fino a Castelnuovo Garfagnana, presenterà sempre una leggera ascesa, ma senza pendenze impossibili. Dal km 79 spazio al San Pellegrino in Alpe, che torna sulle strade del Giro a 25 anni di distanza (e che in passato ha ospitato frazioni storiche, tra cui la prima vittoria di Gianni Bugno al Giro del 1989). Sarà una delle salite più dure, con una pendenza media dell'8,8%: il tratto infernale inizierà al nono chilometro (in totale i corridori dovranno affrontare 13,75 km), con punte attorno al 20%. Le altre salite di giornata, meno complicate rispetto alla prima, saranno Toano e la Pietra di Bismantova che porta direttamente a Castelnovo ne’ Monti: due settori forse più pedalibili, ma che potrebbero creare ulteriore scompiglio, con rilanci e contrattacchi. Chi riuscirà a fare la differenza a metà percorso, infatti, potrebbe anche tentare l'impresa solitaria. Decisivi gli ultimi 3 chilometri, caratterizzati da una rampa e una successiva breve discesa poco prima del traguardo: poi lo sprint finale, un ultimo km tutto in salita. Sarà dunque una frazione non semplice da interpretare, soprattutto per quanto riguarda la salita di San Pellegrino: i piani gara saranno incentrati tutti sul ritmo che le squadre di testa vorranno fare, a partire dalla Uae Emirates e dalla Red Bull-Bora. La nuova classifica rischia di far saltare ogni pronostico, troppi calcoli potrebbero creare l'effetto contrario. L'Italia invece si affiderà ad Antonio Tiberi - il capitano della Bahrain - Victorious ha già dimostrato di essere in una buona condizione -, ma soprattutto a Giulio Ciccone, arrivato al Giro con la voglia di mettersi in mostra e cercare di vincere qualche tappa. Intanto si studiano strategie alternative, con il gruppo che dovrà fare la conta dopo la caduta sulle strade bianche che ha coinvolto diversi uomini di classifica. E a metà di un grande giro le forze dovranno essere centellinate in vista delle ultime fatiche: si entra nella parte decisiva, con San Pellegrino d'Alpe pronto ad emettere sentenze. Provvisorie e definitive.