
Un momento della premiazione del Palio degli studenti che si è tenuto nelle scorse settimane alla Morin
Francesca Micheli ha fama di essere un tipo tosto. Energica, volitiva, combattiva. Ma soprattutto attorno alla sua figura nel tempo si è creata un’aura di credibilità di quelle che si merita soltanto chi cresce dentro un ambiente, ne assorbe l’essenza e lo rappresenta. Alla guida del Comitato delle borgate da soli tre mesi, ha ereditato il timone della nave da Massimo Gianello, capitano di lungo corso della disfida. E da neoeletta presidente si accinge a tenere a battesimo l’edizione numero cento della manifestazione. Un onore e una responsabilità.
Francesca, che ruolo ha il Palio del Golfo nella sua vita?
"Sicuramente un ruolo di primo piano. Ho iniziato a vogare che ero soltanto una ragazza, e ho gareggiato più e più volte: prima col Muggiano, poi col Crdd, poi per tre edizioni consecutive col San Terenzo. Erano i primi anni Duemila. Nel 2005 ho interrotto, ma ho ripreso l’attività nel 2010 fino al 2012, per poi passare a ruoli organizzativi all’interno del Comitato. Una lunga militanza, insomma".
E come è cambiato il mondo delle borgate in questi venticinque anni?
"Ovviamente ci sono stati alcuni cambiamenti. Il Palio del Golfo, come qualsiasi manifestazione viva, si evolve seguendo le dinamiche della realtà in cui si trova. Sono state apportate migliorie alla tecnica di voga e agli scafi, tanto per fare un esempio. Ma la forza del Palio sta nel rimanere sempre identico a se stesso, nonostante i cambiamenti. Si evolve ma rimane fedele al modello. Identiche sono le emozioni, identica è la gara".
Il 2025 è un anno di anniversari: il centenario, ovviamente, ma anche i trent’anni dall’introduzione dei primi equipaggi al femminile. Come si è strutturata nel tempo la presenza delle donne?
"Dopo l’esordio, promettente, c’è stato un calo di interesse e partecipazione. Ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo creato le condizioni affinché anche le ragazze potessero avvicinarsi a questo sport con fiducia e grandi aspettative".
E ora si taglia il traguardo delle cento edizioni...
"Già, per me è un onore grandissimo. Ma ci tengo a ringraziare Massimo Gianello per il grande lavoro fatto in questi anni. È lui che ci ha portati fin qua, sua è l’impronta, suo il merito di aver resistito in tempi non facili".
Novità assoluta di questa edizione è il Palio degli studenti. Qual è il significato di questa apertura alle scuole?
"Siamo sempre alla ricerca di nuove leve ed era giusto provare ad investire energie e risorse per trovare giovani atleti. Ma c’è di più. Penso che in una città di mare come la nostra sia importante avvicinare i ragazzi al canottaggio, che, insieme al nuoto, è lo sport naturalmente connesso alle caratteristiche del territorio. Uno sport impegnativo e faticoso, ma che può regalare enormi soddisfazioni. Anche come palestra di vita"