
La forza di credere nei sogni: "Il basket è tutta la mia vita. La A1 un traguardo splendido"
Ha iniziato a palleggiare con la palla a spicchi all’età di sei anni e non ha più smesso. Oggi di anni ne ha trentadue (è un classe 1992), ma di smettere proprio non ci pensa neppure. Lorenzo Saccaggi è oggi l’unico carrarese a giocare nel massimo campionato nazionale di basket, dopo 13 anni di Legadue. Ruolo play, 190 centimetri, figlio d’arte (il padre Maurizio è stato un giocatore degli Amatori Carrara nelle serie B e C di un tempo), il fratello maggiore Andrea, cestista professionista pure lui in serie B con la maglia della Libertas Livorno, Lorenzo è cresciuto a pane e pallacanestro e non poteva essere diversamente.
Tutto inizia nel minibasket del Cmc dove il piccolo Lorenzo gioca anche nei primi campionati giovanili fino all’under 16 (ma è già in squadra anche con i più grandi dell’under 18) prima di volare a Pistoia, dove termina la carriera delle giovanili e contemporaneamente, a 17 anni debutta in prima squadra nel 2009, in Legadue.
Con la maglia della nazionale under 20, nel 2012 partecipa alla Fiba Eurobasket di categoria; mentre nella stagione 2012-13, con 33 presenze è tra i protagonisti della promozione del Pistoia in serie A. Nel 2013 indossa la maglia della Fulgor Forlì, dove resta in prestito anche nella stagione successiva che però si conclude a Casalpusterlengo a causa di problemi societari dei romagnoli.
Nel 2015 si accasa a Verona e l’anno successivo arriva alla Mensa Sana Siena dove resta due stagioni prima di andare a Biella. Nel 2020 ritorna a Pistoia dove l’anno scorso conquista la promozione mentre in questa stagione, per la prima volta, gioca in A1. Nel suo palmares ci sono un primo posto nel campionato di Legadue della stagione 2012-2013 e una supercoppa Lnp nel 2021, ambedue con la maglia del Pistoia.
"Fisicamente sto bene e mi sto togliendo tante soddisfazioni, è una grande sfida - dice Lorenzo che in A1 ha una media di 15 minuti a partita – per me il basket è tutta la mia vita, fortunatamente è diventato anche il mio lavoro, viene prima di tutto, è sempre stata la mia grande passione. Il campionato di A1 è molto diverso da quello di A2, qui c’è maggiore atletismo e fisicità, la presenza di 5-6 americani in squadra incide profondamente, il talento è maggiore. E poi il campionato è cresciuto di livello, è molto competitivo".
In una famiglia dove il basket ha sempre albergato, inevitabile chiedere dei rapporti con gli altri giocatori consanguinei: "la famiglia è la cosa più importante, da babbo Maurizio, da mamma Patrizia e da mio fratello Andrea, tanti consigli e tante parole di conforto, qualche critica bonaria da mio padre, ma sempre nel mio interesse".
Per il suo futuro Lorenzo vede ancora basket: "a livello personale mi piacerebbe continuare a restare nella categoria, dimostrando di meritarla e magari fare ancora meglio. Come squadra invece l’obiettivo è la salvezza, il campionato è ancora lungo ma stiamo andando bene". Ad oggi la sua squadra è ottava con 18 punti (17 partite giocate, 9 vittorie e 8 sconfitte).
Oggi Lorenzo Saccaggi è l’epigone di quei campioni della palla a spicchi che la città di Carrara ha generato e prodotto nella seconda metà del secolo scorso e che hanno portato il basket carrarese agli onori delle cronache sportive.
Lui è il figlio di una tradizione radicata ma appannata negli ultimi anni, ma che è ben presente negli sportivi con i capelli grigi. Se è l’unico a giocare nel massimo campionato nazionale, ci sono anche altri ragazzi (troppo pochi in verità) che lontano dalle Apuane giocano in serie minori, ma sempre di livello nazionale (A2 e B) e sempre figli della tradizione cestistica carrarese. In attesa di tempi migliori e di qualche folgorazione sulla via di Damasco. Saccaggi è la dimostrazione che con grande determinazione si possono raggiungere i propri sogni.
Supportato dall’affetto della famiglia il talento carrarese ha scalato piano piano le varie tappe della carriera per giungere al gradino più alto. Tutto questo è frutto di grande costanza e consapevolezza dei suoi mezzi. E potete starne certi che una volta arrivato sulla vetta, il nostro Saccaggi non si lascerà scappare facilmente il risultato raggiunto.
Maurizio Munda