
Fabrizio Simonetti segretario Cgil Lucca
Ci troviamo in un periodo storico difficile, instabile e delicato. Le guerre sono tornate a lambire i confini dell’Europa. L’insicurezza che ne è derivata ha aggravato ulteriormente una situazione già difficile per i cittadini. L’impennata dell’inflazione ha portato il costo della vita a diventare proibitivo per molti lavoratori. E ad aggravare il tutto ci sono gli stipendi, rimasti immobili in Italia da circa 20 anni. Una situazione drammatica, con molte famiglie appartenenti al ceto medio che sono finite sotto alla soglia di povertà. A questo si aggiunge l’accordo Nato che prevede che gli Stati membri investano il 5% del proprio Pil nelle spese militari. Un aumento drastico, che proietta l’ombra della guerra anche sul futuro dell’UE. Quindi, mentre i cittadini italiani continuano a veder peggiorare il proprio potere di acquisto, la qualità della vita, le garanzie di un futuro pacifico e i servizi pubblici, come sanità, scuola, trasporto pubblico e non solo, il nostro Paese dovrà dirottare le risorse che la società civile necessita per prepararsi ad un’ipotetica guerra che nessuno vuole combattere. Tutti problemi che avranno anche pesanti ricadute anche a livello economico ed occupazionale. La cittadinanza sta infatti continuando ad esprimere il proprio ripudio della guerra. Dopo le manifestazioni di solidarietà all’Ucraina, ingiustamente aggredita e trascinata in una sanguinosa guerra, sono infatti arrivate anche quelle di vicinanza al popolo palestinese e agli abitanti della Striscia di Gaza. In un contesto del genere diventa ancora più importante la presenza di un organo confederale, un’associazione come la Cgil che si occupi non solo della tutela dei lavoratori in questo periodo difficile, ma anche di portare avanti i loro interessi in ambito sociale ed economico. Non possiamo infatti permetterci di limitarci a guardare nel nostro giardino, restando impassibili davanti al caos che ci circonda. Cgil continuerà a stare in prima linea nella battaglia per i diritti e le legittime richieste.