
Il Volto Santo come si presenta oggi dopo il lungo, attento e paziente restauro durato tre anni
Marsili
Il Settembre Lucchese culmina nelle celebrazioni della Santa Croce. In questi giorni dell’anno 2025, il Volto Santo viene restituito alla città di Lucca dopo un lungo restauro resosi necessario per la precaria condizione di conservazione, dopo la secolare esposizione pubblica e dopo pratiche di restauro eseguite senza l’apporto di tecniche e tecnologie oggi disponibili. La confermata antichità radica ancora di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’opera nella storia e nei valori di Lucca e dell’intero territorio lucchese. Il restauro riconduce la percezione della forma, dei colori e dei simboli evocati ai secoli in cui in tal modo era venerato da pellegrini, fedeli e visitatori.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha sostenuto la volontà del restauro e della tutela espressa dall’Arcivescovado e dal Capitolo della Cattedrale sulla base di un triplice convincimento. La certezza dei coinvolgimento delle migliori professionalità della Soprintendenza, dell’Opificio delle Pietre Dure e di tutte e tutti le studiose e gli studiosi convolti nelle diverse fasi attuative del progetto. Il secondo convincimento ha riguardato la consapevolezza che l’intervento conservativo del Volto Santo, anche qualora avesse portato alla luce una rinnovata percezione dell’opera, non avrebbe potuto che confermare il suo significato nel nostro immaginario. Il Volto Santo è simbolo dell’appartenenza della comunità lucchese agli universali valori cristici: l’identità come espressione di solidarietà, di fraternità, di accoglienza, di comprensione dell’alterità e della speranza.
In questo senso il Volto Santo accoglie tanto la comunità dei fedeli, quanto l’intera popolazione in un più ampio consesso di donne e di uomini, che verso quei valori orientano i propri comportamenti. Il Volto Santo ha al contempo, dunque, un profondo valore religioso e un esteso significato civico. Questo duplice valore prescinde dalla forma e dai colori a assurge da secoli a simbolo universalmente riconosciuto. Si pensi che fonti storiche attestano che Guglielmo il Conquistatore promulgasse le proprie leggi giurando sul Volto Santo di Lucca. Infine, la Fondazione Cassa di Risparmio ora e la Cassa di Risparmio prima hanno scelto l’effige del Volto Santo come segno della propria attività. Il legame di entrambe con il Volto Santo non è casuale. Entrambe dalla nascita hanno voluto orientare il proprio impegno verso il sostegno a chi opera per i valori dell’inclusione e della coesione sociale, contrastando vecchie e nuove povertà e nell’accompagnamento delle attività degli enti pubblici e del terzo settore, che operano in questa direzione. Entrambe hanno fatto delle azioni di recupero del patrimonio culturale una modalità per conservare e valorizzare l’identità, tanto più certa, del territorio, quanto più aperta al confronto e al dialogo. In fin dei conti, il Volto Santo rappresenta anche questo.
(* Presidente Fondazione
Cassa di Risparmio di Lucca)