
La suora che fece scudo ai controlli dei tedeschi
FIRENZE
Simone Sacerdoti, sua moglie Marcella e i loro figli Cesare David (1938) e Vittorio (1941) vivevano a Firenze. Simone era il cantore della comunità ebraica. Dopo le retate del novembre 1943 la famiglia lasciò la propria abitazione.
Simone si era impegnato nella attività della rete di soccorso, guidata dal rabbino Nathan Cassuto e dal cardinale Elia Dalla Costa. Con la mediazione del segretario del cardinale, Giacomo Meneghello, Marcella e i suoi due figli venivano affidati a Maria Tribbioli, fondatrice della Congregazione delle Pie Operaie di S. Giuseppe, e la madre superiora del Convento di Firenze di via Serragli, dove erano nascoste anche altre famiglie ebree.
Maria Tribbioli non informò mai le altre suore delle reali identità dei loro ospiti. I soldati tedeschi tentarono più volte di entrare nel convento ma madre Maria Agnese Tribbioli li convinse a non violare la sacralità dell’istituzione.
Uno dei figli di Sacerdoti, Cesare David, ha ricordato la notte in cui suo padre venne a prendere lui e suo fratello nel convento: era il 27 novembre 1943 e i tedeschi avevano fatto irruzione in un vicino convento e arrestato molte donne ebree con i loro figli. Simone e altri attivisti di soccorso avevano quindi compreso che il convento non era più un luogo sicuro, e che le donne e i bambini dovevano trasferirsi in un nuovo nascondiglio.
Da allora in poi, la famiglia si nascose in luoghi diversi, sempre presso istituzioni religiose, grazie all’aiuto del clero cristiano. I bambini sono stati infine inviati a un orfanotrofio nella città di Montecatini, presieduta da padre Facibeni. Rimasero lì fino alla liberazione, e furono stati poi riuniti con i loro genitori a guerra finita.
Il 16 giugno 2009 Yad Vashem ha riconosciuto madre Maria Agnese Tribbioli come Giusta tra le Nazioni.