
Gli Israel in clandestinità. Protezione e mano tesa da un’intera comunità
FIRENZE
La famiglia Paoli, dal settembre del 1943, si prese cura della famiglia Israel, Ester e i suoi due figli Lucia e Samuele, nel loro periodo di clandestinità a Campi Bisenzio.
Una famiglia toscana che non si voltò dall’altra parte, quando i nazisti iniziarono a rastrellare gli ebrei nelle città italiane, ma ha rischiato la vita per salvare Ester Israel e i suoi figli Lucia e Samuele, accogliendoli in casa per più di un anno. A Campi c’è stata una rete di solidarietà notevole, perché le persone vicine sapevano che i Paoli nascondevano una famiglia di ebrei. Nessuno li denunciò, anzi tutti furono propensi ad aiutarli.
Arrivati da Trieste, grazie all’aiuto dei fratelli Mugnaioni, i tre ebrei vennero ospitati dalla famiglia Paoli nella loro abitazione, riuscendo così a sfuggire ai rastrellamenti che sicuramente li avrebbero condotti alla morte. La famiglia Paoli comprendeva la coppia Giovanni e Alberta Paoli, i due figli Franco (Furno) e Fiorenzo, la moglie di Fiorenzo Sira Macherelli e la loro figlia Lisinda. Tutti erano a conoscenza del fatto che gli sfollati fossero ebrei. Giovanni iscritto al Partito Socialista, assieme al figlio Franco, barbiere. Fiorenzo, commerciante attivo nel Partito Comunista e nelle brigate partigiane.
La loro lotta al fascismo portò a proteggere Ester, Samuele e Lucia. Nel 1945, quando la guerra nel Nord Italia si concluse, la famiglia Israel poté fare ritorno a Trieste. Ma il loro rapporto non si interruppe. I Paoli e gli Israel rimasero in strettissimo contatto e Tullio Salonicco, marito di Lucia, fu anche testimone alle nozze di Fiorenza Paoli, figlia di Fiorenzo, nata dopo la guerra. Quando Samuele morì nella casa di riposo ebraica di Trieste nel 2006, Fiorenza Paoli era accanto a lui.
Il 22 febbraio 2021 Yad Vashem ha riconosciuto Paoli Fiorenzo, Paoli Sira, Paoli Franco, Paoli Alberta e Paoli Giovanni come Giusti tra le Nazioni.