Zocchi, tre anni in granata: "Un grande lavoro di tutti"

Il direttore sportivo ripercorre il suo operato nel club in riva all’Era "Quando siamo arrivati c’erano tante incognite e da ricostruire la fiducia".

Zocchi, tre anni in granata: "Un grande lavoro di tutti"

Moreno Zocchi, direttore sportivo (foto Bongianni/Germogli)

Per Moreno Zocchi questo è il terzo anno da direttore sportivo del Pontedera. Un sesto e un nono posto con annessi play off sono un bilancio sportivo decisamente positivo per la piazza pontederese. "Ma c’è stato un grande lavoro da parte di tutti – si affretta a spiegare il diesse granata – e della società in primis. Da chi mi ha portato, ossia Navarra e Ducci, che non finirò mai di ringraziare per la fiducia che mi hanno dato, a chi ha continuato a credere in me, e che ringrazio altrettanto, come i presidenti Gradassi e Millozzi, il socio di maggioranza Signorini, nonché il direttore organizzativo Bargagna e Pastacaldi, con i quali, come con Ducci, lavoro quotidianamente fianco a fianco. Quando siamo arrivati c’era da ricostruire la fiducia che un ambiente poteva avere verso una società nuova e che abbandonava un percorso nel quale aveva fatto bene negli ultimi dieci anni. C’erano tante incognite, ma con la fortuna di aver trovato allenatori importanti come Catalano all’inizio e Canzi poi, sono stati fatti grandi passi per far sì che Pontedera possa essere tuttora considerata per i grandi club una piazza adatta dove mandare i giovani a crescere". Una piazza che si sta confermando a proprio agio in Serie C. " E’ chiaro – riprende Zocchi - che dover cambiare ogni anno 7-10 giocatori rende difficile costruire un’ossatura che permetta di arrivare all’obiettivo del salto di categoria, ma in questo momento visti anche i competitor che abbiamo, è un discorso utopistico. Anzi, con i buoni risultati degli ultimi campionati, si tende a dare per scontato di riuscire a stare in C senza grossi sacrifici, ma non è così, perché se ne fanno tanti da parte di tutti. E questo campionato è più competitivo di sempre, con sei piazze che di recente hanno giocato in B se non in A, ed altre storiche per la categoria come Gubbio, Lucchese e Rimini. Partecipare per il terzo anno consecutivo ai play off sarebbe straordinario. Non nego che questa idea sia sempre presente nelle nostre teste, però sappiamo benissimo che il vero obiettivo resta il mantenimento della categoria". Un obiettivo affidato ad una nuova guida tecnica, quella di Alessandro Agostini dopo due anni (meno sei partite) con Massimiliano Canzi.

"Dal giorno in cui – conclude Moreno Zocchi – Canzi ci comunicò di voler intraprendere l’esperienza con la Juventus Women, decidemmo di cambiare in modo radicale, non di cercare un suo clone. E abbiamo scelto Agostini perché ci è piaciuto per le idee e la voglia di lavorare, e non nascondo che il fatto che sia di queste zone (è nato a Vinci, ndr) ha inciso sulla scelta, perché così poteva inserirsi meglio nel contesto. Devo dire che mi piace molto come sta lavorando e gestendo staff e calciatori. E questo ci rende positivi".

Stefano Lemmi