Viola di cuore, il 12° uomo

Franchi pieno, trasferte e coreografie da Oscar. Il ruolo chiave dei tifosi viola

Viola di cuore, il 12° uomo

Viola di cuore, il 12° uomo

Se la stagione è stata probante per la Fiorentina, lo è stata senz’altro anche per i suoi tifosi. Sessanta partite sulle gambe dei giocatori ma anche sulle spalle della gente. I fedelissimi ci sono sempre stati. Si sono sorbiti chilometri e trasferte impervie come quella di Sivas, nel cuore dell’Anatolia. Dal campionato alla Conference League, passando per la Coppa Italia. La Fiorentina non è mai stata sola. Casa e trasferta, sempre di fianco ai propri tifosi.

Partendo dal Franchi, la stagione che si sta concludendo è stata letteralmente da record per quanto riguarda la media spettatori. Raramente non si è saliti sopra la quota di 30.000 tifosi presenti, che ormai era un po’ la soglia spartiacque tra le gare di cartello e quelle con meno appeal. Invece quest’anno non è stato così.

Anche le sfide meno sentite (sulla carta) hanno avuto una cornice di pubblico stellare. Il record stagionale spetta alla partita contro il Milan (40.410 spettatori), ma in generale resta negli occhi uno stadio sempre pieno pronto a spingere la sua squadra. Anche i momenti complessi (sconfitta interna contro il Bologna e conseguente ‘fate ridere’ della Fiesole verso i calciatori) hanno rinforzato un legame che adesso è veramente forte. In trasferta stessa ‘musica’ o quasi. Sempre in migliaia, con la pioggia o con il sole. A Roma sono arrivati in 25.000 per la finale di Coppa Italia. A Praga saranno vicini alla doppia cifra. Italia, Europa e via andare. Ormai la trilogia coreografica della Coppa Italia fa parte della storia del tifo viola. Cultura, arte e passione mischiati in un unico sentimento d’amore.

La squadra pagherebbe di tasca propria per regalare una grande gioia a quei tifosi, che aspettano di alzare un trofeo da ormai ventidue anni. Coraggio Fiorentina, questo è davvero il momento giusto.

Alessandro Latini