«Sarà una stagione molto complicata, ma siamo il Viareggio.

Ds Lippi / «Abbiamo costruito una squadra forte in tutti i ruoli»

Giacomo Lippi, direttore sportivo del Viareggio dal 2018

Giacomo Lippi, direttore sportivo del Viareggio dal 2018

Un amore incondizionato, ma soprattutto la voglia di riportare più in alto possibile il Viareggio Calcio, per esaltare la storia di un club che ha scritto pagine importanti del calcio toscano. E sarà la missione di un gruppo intero, con Giacomo Lippi che sin dal primo istante ha sposato la causa: viareggino doc e primo tifoso, il direttore sportivo ha avuto l’onere di ricostruire una società ricca di storia insieme al direttore dell’area tecnica Alberto Reccolani. Un calciomercato pensato appositamente per costruire una squadra con una base solida, senza dimenticare le proprie radici, attingendo da quel settore giovanile diventato fiore all’occhiello di tutta la società. E l’obiettivo resta sempre lo stesso, quello di riportare il Viareggio nel calcio dei “grandi”. Secondo anno d’Eccellenza, il vostro sarà un girone complicato. Che stagione si aspetta? «Sarà un campionato difficile, ci sono compagini importanti come la Lucchese, la Massese…tutte squadre che si sono rinforzate. Sarà una stagione molto complicata, però noi siamo il Viareggio, abbiamo il compito e il dovere di arrivare sempre più in alto possibile. Abbiamo costruito una rosa di giocatori importanti, la società ha fatto degli sforzi per accontentare le scelte dell’allenatore. Abbiamo una squadra secondo noi competitiva sotto tutti i punti di vista, in tutti i ruoli. E poi giocare nel Viareggio, come si sa, è un compito difficile perché portiamo sia noi addetti ai lavori che i ragazzi in campo, un nome, una maglia che ha una storia». C’è questo forte legame col territorio, un attaccamento incredibile alle proprie radici. «È davvero gratificante, io sono viareggino, sono nato a Viareggio e lavoro qui, per me è motivo di grande orgoglio. Quando una cosa la senti tua, sulla tua pelle, è doppiamente gratificante, come allo stesso tempo lo è quando le cose magari non vanno bene, tutto si ripercuote. Io sono il primo tifoso del Viareggio: quando va bene gioisco il doppio, quando va male soffro il doppio». Torniamo al campo. Come ha visto il gruppo in queste prime amichevoli? «Ho visto un gruppo che dal primo giorno si è messo a disposizione dello staff, hanno lavorato tanto, duro, sotto gli occhi di tutti noi, abbiamo affrontato le amichevoli nel miglior modo possibile, cercando di creare sempre più sinergia. Con la squadra abbiamo fatto anche amichevoli di prestigio, sono state esperienze bellissime, però la nostra realtà non è quella, ma è quella dei dilettanti. I nostri ragazzi sono intelligenti e capiscono la situazione, sanno che bisogna mettersi l’elmetto e far la guerra tutte le domeniche perché sappiamo che quando le squadre avversarie incontreranno il Viareggio daranno sempre quel qualcosa in più. E aggiungo: questa città veramente ha fame di calcio, ha fame di vittorie e col ritorno allo stadio speriamo veramente di poter riportare il Viareggio più in alto possibile». Visto il vostro percorso, quanto è difficile fare calcio in Italia? «Il tema principale riguarda i settori giovanili. Come società e programma, la nostra prima ambizione, ancor prima di pensare alla prima squadra, è stata quella di creare un settore giovanile che negli anni sia in grado di crescere sempre di più. Abbiamo puntato sugli uomini, sui tecnici qualificati per poter far sì che i nostri ragazzi possano crescere nel miglior modo possibile. Oggi vantiamo più di 350 ragazzi, loro saranno il futuro del Viareggio Calcio. La difficoltà maggiore, comunque, è quella di far crescere sempre il settore giovanile, non è facile». Ci sono pochi progetti come il vostro, si vede che c’è la volontà di continuare a creare un circolo virtuoso. «Bisogna prendere esempio anche da squadre e progetti più ambiziosi. Il nostro settore giovanile è in crescita, abbiamo aggiunto due squadre nei campionati regionali, vorremmo portare tutte le nostre squadre ai massimi livelli e far disputare loro i campionati prestigiosi. Per far questo ci vogliono le persone, abbiamo Leonardo Massoni che è il nostro responsabile del settore giovanile che sta lavorando molto bene sulla crescita sia dei ragazzi che degli allenatori. I nostri tecnici sono tutti scelti e voluti, questo è il nostro obiettivo. Un fattore cruciale da sottolineare è che abbiamo diversi ragazzi, che fanno parte della prima squadra, che arrivano dal nostro settore giovanile. Abbiamo avuto la possibilità e l’onore, la scorsa stagione, di partecipare alla Viareggio Cup, a oggi rappresenta il massimo dei tornei di settore giovanile in Italia, se non al mondo. Questi per noi non sono per nulla dei punti d’arrivo, ma di partenza». Settore giovanile, progetto solido, voglia di migliorarsi ogni giorno di più. Quindi ricapitolando: quali sono le vostre ambizioni? «Il Viareggio calcio ha il dovere, ogni domenica, di vincere le partite. Chiaramente se le vinciamo tutte… Comunque ripeto, il Viareggio ha il dovere e il compito ogni domenica di fare la guerra e di portare a casa il risultato, di vincere sempre. Chiaro che se le vinciamo tutte… abbiamo vinto».