Ma quale ciliegina... Ora vogliamo la torta

Gioia, sconforto, esaltazione, speranze, sogni ed emozioni. Già, quante emozioni!! L’annata che terminerà proprio questa serà ci ha fatto vivere sensazioni uniche, facendoci passare dalla rabbia alla felicità, dal rammarico all’euforia. Sempre sulla corda, come Italiano ha cercato di tenere i suoi giocatori durante tutto l’arco della stagione. Non ci siamo annoiati, mai un momento di pausa. Abbiamo riscoperto la passione, la sofferenza e l’orgoglio di poter sventolare il vessillo viola sia in Italia che in Europa. In Coppa Italia è andata male, potevamo farcela, ma il calcio è anche questo. Adesso però, sarebbe un peccato sprecare la seconda occasione. La prima ciliegina è caduta dal cestino. La seconda no, è lì, pronta per essere appoggiata al centro della torta. Perchè Firenze, questa torta che aspetta da una vita ha una voglia matta di poterla addentare. Se lo meriterebero la città, i tifosi, la società, l’allenatore e tutti i giocatori. Se lo meriterebbero quelli che non hanno mai visto vincere nulla, quei 30mila che nel 1996 attesero allo stadio la squadra vincitrice della Coppa Italia, quelli che anche stasera, a 27 anni di distanza, saranno ancora al Franchi pronti a soffrire per la Fiorentina. Per non parlare di chi è andato a Praga, con o senza biglietto, per viverla in prima persona e raccontare un giorno ai nipotini di quella strabiliante nottata europea. No, questo forse è meglio non augurarselo. Al di là del risultato vorremmo infatti che la finale di stasera fosse un inizio e non un punto di arrivo. E’ da una stagione come questa che bisogna porre le basi per fare in modo che la Fiorentina occupi stabilmente le posizioni che le competono, sia in Italia, che in Europa. Il Viola Park è un ottimo punto di partenza. Sta ora al club fare in modo che il patrimonio accumulato in questa stagione non vada disperso.