
La festa per la terza promozione che ha portato il Viareggio in Eccellenza
Una storia tormentata, in cui è successo praticamente di tutto. Ma dal 2020 il vento è cambiato nuovamente, con una nuova proprietà, una nuova filosofia di intendere il calcio. E col Viareggio al centro di tutto. L’ultima rifondazione ha portato tante novità all’interno della società bianconera: un gruppo di imprenditori della zona con a capo Marcello Lippi, ha investito in un centro sportivo molto importante. All’interno del Marco Polo Sports Center, oltre ad altri sport, è stata costruita una Scuola Calcio da cui è ripartito tutto. Prima il campionato di Seconda Categoria Toscana (Girone A) nel 2021 (la prima stagione è stata bloccata dal Covid), dominato durante tutto l’anno e vinto praticamente a marzo, con 22 successi e 2 pareggi in 24 partite, 89 gol fatti e 16 subiti. Poi il dominio anche in Prima Categoria e in Promozione, fino all’arrivo in Eccellenza. Risultati che hanno valorizzato quanto fatto negli uffici dal direttore sportivo Giacomo Lippi e il direttore dell’area tecnica Alberto Reccolani, uomini di calcio ma soprattutto in grado di unire passione e intenti, obiettivi e risultati. Chi li conosce ha evidenziato più volte il loro amore e la loro abnegazione nei confronti della società, un continuo e costante contatto per poter costruire una squadra ambiziosa, con dei valori tecnici ma soprattutto umani. Si è prima uomini consapevoli di giocare nel Viareggio, poi calciatori capaci di portare risultati tangibili. A colpire della nuova proprietà, inoltre, è stata la volontà di sviluppare sin da subito un settore giovanile, con oltre 400 iscritti, numeri importanti per la città, ma soprattutto punto di riferimento per i più giovani. Chi vuole fare calcio riparte solo e soltanto dal Viareggio, col sogno di poter indossare un giorno la maglia della prima squadra. È già successo in passato, il vivaio non è mai stato un modo per lucrare, bensì per costruire una base solida in grado di dare giocatori alla prima squadra. Un gruppo solido, unito, con una filosofia da portare avanti. Il modus operandi, campionati vinti o meno, è rimasto sempre lo stesso: si va avanti per la propria strada, con la volontà di far bene in campo. Ma non manca l’ambizione di guardare in alto, verso il professionismo. Oggi la Serie D, domani chissà. Magari con una promozione rocambolesca, tutto cuore e voglia di combattere per un’unica maglia.