Ciotola, voglia di playoff: "In Laguna, che emozioni"

L’ex nerazzurro protagonista nel 2007 di una cavalcata straordinaria "Sono fiducioso, se Pisa resta unita può superare qualsiasi ostacolo".

L’ex calciatore nerazzurro Nicola Ciotola, protagonista della promozione in Serie B del 2007, culminata con le semifinali contro Venezia e Monza, ricorda quelle settimane importanti, partendo proprio dalla gara con i lagunari, tracciando un parallelo con la stagione in corso. Ciotola, la partita Pisa-Venezia evoca dolci ricordi. "Assolutamente, la partita contro il Venezia è stata una semifinale piena di emozioni. Conservo ancora dei ricordi bellissimi di quella sfida. Giocare i playoff è sempre coinvolgente, ma porta anche molta responsabilità. C’era un’enorme tensione e ansia nell’aria durante quei momenti. Sapevamo di dover affrontare una sfida difficile, ma avevamo un gruppo forte, composto da uomini prima che da giocatori. Abbiamo affrontato quelle partite con la giusta determinazione. Sono stati due match un po’ sofferti, ma alla fine ce l’abbiamo fatta".

Chi trasmetteva tranquillità al gruppo?

"Principalmente era Fabrizio Ferrigno che riusciva a darci quella carica e tranquillità necessarie. Poi c’erano giocatori come Gabriel Raimondi e altri con esperienza che contribuivano a creare quell’atmosfera positiva nello spogliatoio. Bastava guardarli in faccia per capire come dovevamo prepararci mentalmente. Alcune partite le abbiamo vinte grazie a loro, prima ancora di scendere in campo, nel tunnel che ci portava al terreno di gioco, ma non solo".

Perché non solo?

"Perché i tifosi furono fondamentali per la promozione, erano davvero come il dodicesimo uomo in campo. Ci accompagnavano con il pullman allo stadio e già da lì sentivamo la carica e l’adrenalina. Per noi, la partita iniziava già durante quel tragitto. La curva esplodeva anche solo per una rimessa laterale a nostro favore. Questo ci dava un ulteriore incentivo per dare il massimo in campo".

Come vede invece il Pisa di oggi, che sta attraversando un periodo difficile?

"Penso che manchi un po’ di continuità nei risultati. Tuttavia, credo che basti davvero poco per invertire la tendenza. La classifica è sempre corta e anche con qualche vittoria si rimane aggrappati al treno dei playoff. Ma bisogna che i calciatori credano nelle proprie potenzialità".

Come credere nelle loro potenzialità. Ed è ancora possibile superare i difetti strutturali della squadra a questo punto della stagione?

"Io resto fiducioso. Con il lavoro quotidiano, analizzando le partite e gli errori commessi si può invertire la tendenza. Con un gruppo unito si può superare qualsiasi ostacolo. Tuttavia, è fondamentale la comunione di intenti con la piazza, la società e anche con i giornalisti. Quando c’è unità, si nota la differenza. Al contrario, le spaccature rendono tutto più difficile e se ne paga il prezzo".