
Un settore che significa economia, ambiente, turismo e qualità della vita. Firenze: per due giorni a confronto esperti, aziende e operatori del settore. L’obiettivo è valorizzare il meglio della tradizione per affrontare le nuove sfide.
L’agricoltura è economia, turismo, ambiente. È tradizione e innovazione. Ma in Toscana, se possibile, è addirittura qualcosa di più. È un tratto distintivo della storia e del presente di un’intera regione. Qui l’agricoltura ha plasmato i paesaggi, ha creato scorci unici, si è riflessa in opere celebri che raccontano la nostra storia e il nostro stile di vita in ogni angolo del mondo. "La campagna toscana è stata costruita come un’opera d’arte – scriveva il noto geografo francese Henri Desplanques –. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza".
E sempre l’agricoltura è alla base dei prodotti toscani più celebri nel mondo, simboli universali del ‘made in Italy’ e della più alta qualità: dall’olio extravergine di oliva alle eccellenze del vino, a tante altre specialità, la cui unicità é sancita da decine di Dop, Docg e Igp. Per tutti questi motivi, parlare di agricoltura significa affrontare alcuni nodi centrali del nostro domani. AgroFutura Festival, nato da un progetto di Qn, La Nazione e il Resto del Carlino, intende fare proprio questo, in collaborazione con due regioni che vedono l’agricoltura da sempre protagonista, come la Toscana e l’Emilia-Romagna. La kermesse, che ha già registrato con successo la prima tappa si Bologna, vuole riflettere su ciò che l’agricoltura è stata, è, ma soprattutto sarà. Vuole soffermarsi sui valori che riesce a difendere: dalla tutela dal paesaggio, al presidio delle aree interne, troppo spesso a rischio abbandono, dalla diffusione di prodotti tradizionali alla difesa di sapori e ricette.
Ma la manifestazione è stata pensata anche, anzi soprattutto, per parlare di futuro. Oggi molti settori, compreso quello agricolo, stanno attraversando una fase cruciale. Due grandi rivoluzioni sono in pieno svolgimento e porteranno a cambiamenti radicali: lo sviluppo della robotica e l’uso dell’intelligenza artificiale. Governare questi processi per utilizzarli al meglio nelle colture, significa puntare su un’agricoltura di precisione, in grado di razionalizzare l’uso delle risorse.
Un’altra grande sfida è quella del cambiamento climatico, che impone un ripensamento delle colture e delle tecniche utilizzate, per combattere in alcune aree la siccità e in altre l’arrivo di insetti alieni e di nuove patologie vegetali, ma anche gelate improvvise e fenomeni meteo estremi. Ultimo, ma non per importanza, il capitolo enogastronomico. AgroFutura Festival vuole essere anche un momento per riscoprire sapori e tradizioni, per aprire un confronto fra chef, ristoratori, produttori e consumatori, per trovare insieme nuovi percorsi che valorizzino i frutti del lavoro nei nostri campi.
Insomma AgroFutura Festival sarà una kermesse a 360 gradi, per capire dove siamo ma soprattutto dove vogliamo andare. Perché, come proprio l’agricoltura c’insegna, bisogna seminare oggi per poter raccogliere buoni frutti domani.