Vino Orcia, Zamperini presidente

Produttrice di 31 anni, vuole ultimare il progetto dell’inserimento della parola ’Toscana’ nell’etichetta

"Tanta emozione, ma anche una grande determinazione e l’entusiasmo per fare bene. Siamo una squadra forte, ed insieme possiamo raggiungere importanti risultati". Idee chiare e una Docg Orcia all’orizzonte per Giulitta Zamperini, 31 anni, e 10 anni di lavoro insieme al padre Luca nell’azienda vitivinicola di famiglia, Poggio Grande, nel cuore della Val d’Orcia. Dopo due mandati da vicepresidente, è lei la nuova presidente del Consorzio del Vino Orcia, succedendo a Donatella Cinelli Colombini. Proprio la Cinelli Colombini insieme a Roberto Terzuoli, saranno i vicepresidenti del Consorzio per il prossimo triennio. "Ho avuto un gran sostegno da parte di tutti i consiglieri e produttori – spiega - e così ho deciso di accettare questa sfida. Con il nuovo Consiglio ci attendono importanti obiettivi per la crescita della Denominazione, contando sulla continuità dell’ottimo lavoro svolto sino a oggi".

La produzione media annua della Doc si attesta sulle 255.631 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 30 socie del Consorzio di tutela, con 153 ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. "Ci sono potenzialità per crescere in termini di produzione e massa critica – spiega Zamperini –, ma soprattutto bisogna rafforzare il brand ‘vino Orcia’ per quello che abbiamo chiamato "Il vino più bello del mondo". Il nostro vino dovrà essere sempre più parte integrante di un territorio unico, grazie anche al maggiore coinvolgimento diretto di tutte le aziende. Siamo in Val d’Orcia, è necessario rafforzare e consolidare il rapporto tra vino, paesaggio ed enoturismo".

Infine due obiettivi che potrebbero cambiare il volto ed il valore della denominazione: "Intanto sarà portato avanti e a conclusione il progetto a cui stiamo già lavorando per l’inserimento della menzione ‘Toscana’ nell’etichetta della Doc – sottolinea Giulitta Zamperini -, affinché possa accrescere la riconoscibilità del nostro prodotto anche sui mercati esteri. Inoltre, abbiamo deciso di intraprendere il percorso per il passaggio alla Docg, sarebbe una grande opportunità per tutte le aziende poter mettere la fascetta in bottiglia. Le possibilità ci sono e lavoreremo con grande impegno per questo risultato".

Lorenzo Benocci