"L’epoca di vendemmia spostata a ottobre ci fa ritornare indietro con la memoria ad anni passati, quando il Sangiovese si trovava ancora in pianta proprio in questo periodo. A Montalcino la raccolta di quest’anno è di quelle che ogni produttore si auspica di poter fare, sia in ottica quantitativa che qualitativa".
Lo evidenzia il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, riguardo all’avvio, tardivo rispetto alle ultime consuetudini settembrine, della vendemmia, che durerà circa una ventina di giorni.
I vigneti, rileva l’analisi del Consorzio, hanno registrato nel corso dell’estate una maturazione progressiva. A settembre, il calo delle temperature e le piogge hanno permesso alla pianta di rallentare l’accumulo degli zuccheri e di riequilibrare la componente fenolica. I quantitativi attesi, spiega sempre il Consorzio del Brunello, sono decisamente superiori all’anno scorso nonostante i diradamenti effettuati per assestare l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta. Il risultato evidenzia uve in ottimo stato fitosanitario ed un peso medio del grappolo decisamente superiore alle medie dello scorso anno. Si profila un’annata in cui si attendono gradazioni alcoliche probabilmente più contenute, con mosti caratterizzati da aromaticità e finezza di profumi.
A Montalcino sono oltre 3.400 gli ettari di vigneti iscritti a Doc e Docg tutelati dal Consorzio. Di questi, più di 2.000 ettari a Brunello - estensione rimasta invariata dal 1997 - e quasi 900 quelli destinati al Rosso di Montalcino, in crescita di oltre il 67% a seguito dell’aumento della superficie destinata alla D.o. ratificato a settembre.
L’ampliamento, spiega il Consorzio, non comporta però l’impianto di nuove vigne in quanto gli ettari aggiuntivi rivendicabili sono già parte delle mappe del territorio come quota di vigneti coltivati a Sangiovese ma non ancora compresi negli albi contingentati.