Aggredita dal cinghiale, "l'ho sentita urlare e mi sono precipitata"

Parla la senese che ha salvato la 32enne ferita dall’animale a Scacciapensieri. E’ stata ascoltata ieri dalla Polizia Provinciale

Alessia Nucci

Alessia Nucci

Siena, 13 dicembre 2019 - « Nel posto giusto al momento giusto. Avevo appena portato le mie bambine all’asilo Santa Marta, a Scacciapensieri. Mai avrei pensato di assistere a una scena del genere, soprattutto in una zona abitata. Il cinghiale la stava prendendo a testate". Un film che Alessia Nucci, 33 anni, di Siena, da martedì continua a rivedere appena chiude gli occhi. "All’infinito, una scena impressionante", aggiunge. Ieri mattina la donna che ha soccorso con l’auto la 32enne aggredita dall’ungulato, è stata sentita dalla Polizia provinciale che sta proseguendo gli accertamenti. Anche se, sin dal pomeriggio di martedì, è apparso chiaro che il maschio di oltre 100 chili ucciso durante un’operazione di selezione controllata era quello che aveva attaccato con violenza G.R., mandandola in ospedale. E’ stata dimessa con 10 giorni di prognosi ma l’esperienza è stata scioccante.

Alessia, cosa ha attirato la sua attenzione? "Stavo risalendo sulla mia Lancia Y quando ho sentito urlare. Ero proprio davanti all’asilo e la donna nel marciapiede, fra strada di Malizia e la fermata del bus. L’animale la stava caricando, la colpiva con la testa. Non ci ho pensato due volte mettendo in moto e dirigendomi verso di lei. L’unico pensiero in quel momento era metterla in salvo"

Il cinghiale si è fermato. "Sì, quando sono arrivata. C’era anche un’altra macchina, condotta da un uomo. A scendere mentre l’ungulato, un maschio perché si vedevano bene le zanne, si allontanava tranquillamente verso strada di Malizia, sono stata però soltanto io. Ho visto la ferita sulla gamba, sembrava profonda. Lei è stata bravissima..."

Perché? "Salita in auto, mi sono diretta al pronto soccorso. Non so neppure che manovre ho fatto, suonavo il clacson. Lei continuava a ripetere ‘perché ha attaccato proprio me?’. Con sé aveva il pranzo, forse magari è stato attratto dall’odore del cibo, le ho detto. Ero così concentrata su quello che facevo che se trovassi per strada la giovane ferita non la riconoscerei".

Vi siete sentite? "Mi ha mandato un messaggio sui social, non sapevo chi fosse. La contatterò per sapere come sta, mi fa piacere".

Intanto la Provinciale – che mercoledì ha ascoltato anche la guardia volontaria incaricata dell’abbattimento insieme a cacciatori appositamente formati – sta indagando per ricostruire il percorso esatto del cinghiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA