
Marco Rossi di Confesercenti
Ci siamo quasi: sabato prossimo, appena passata l’euforia del Palio a Siena, il 5 luglio scatteranno i saldi estivi 2025, in Toscana così come quasi in tutta Italia e andranno avanti per 60 giorni. E’ la boccata d’ossigeno stagionale per un commercio che ormai da anni soffre la minore propensione agli acquisti e capacità di spesa della gente, che sempre più spesso concentra la spesa sui bisogni, meno sullo sfizio, l’accessorio, il capo stagionale.
"L’aspettativa dei commercianti concentrata su questi giorni è innegabile e comprensibile", inizia Marco Rossi, imprenditore di Poggibonsi e presidente regionale della Fismo, la Federazione italiana settore moda, aderente a Confesercenti. "I saldi - prosegue - sono importanti e sempe attesi, tanto più nel corso di una stagione mediocre per vendite. Da anni il commercio risente della diminuzione dei consumi: abbigliamento e accessori non sono beni primari e sono scesi oltre metà classifica. Oggi privilegiamo spendere per viaggiare, mangiare fuori, anche per usufruire del benessere del centro estetico. Insomma c’è più attenzione alla persona. Certo per arricchire o aggiornare il guardaroba si spende sempre, ma non come un tempo. In questo periodo comunque ci saranno maggiori vendite. Detto questo, la legge sul commercio risale a una ventina di anni fa, sarebbe opportuno aggiornarla, ai nuovi tempi e alle attuali modalità di vendita e acquisto".
"La vendita tradizionale in negozio va attualizzata insieme alla normativa di controllo sul commercio - prosegue Rossi –, che ci è un po’ scappato di mano. Sono sempre più diffusi i fenomeni dei pre-saldi e delle offerte indiscriminate durante tutto l’anno: nuove strategie di vendita che, insieme alla concorrenza del web, rischiano di inficiare i saldi e la loro potenza. E nei negozi si va sempe più a comperare lo sconto più che il prodotto. Ben vengano dunque i saldi, ma i benefici reali vanno ricondotti nei termini giusti".
Grande occasione o meno, per gli acquirenti valgono i soliti consigli: occhio al prezzo, con il cartellino che deve indicare il prezzo precedente, la percentuale dello sconto e quello nuovo; è meglio poi avere idee chiare sulle spese e attenzione alla qualità dei prodotti; coscienti, infine, che promozioni oltre il 50% rischiano di nascondere merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati.
Paola Tomassoni