
"Un sogno portarlo nell’Onda. Ora gli farò un bel regalo"
di Laura Valdesi
SIENA
Ero emozionatissimo quando sono andato a prendere il cavallo. Ma soprattutto quando il capitano me l’ha chiesto. Ho sentito il peso. Hai la Contrada che ti guarda, in verità me la sentivo accanto". Il notaio Riccardo Coppini, ex capitano due volte vittorioso nel 2012 e nel 2013, brilla di felicità. "E’ stato un sogno vincere il Palio con il mio Tabacco, che sono andato io stesso a prendere. Mi viene la pelle d’oca a pensarci", ammette. E subito annuncia: "Se gli farò un monumento? Direi piuttosto un regalo: lo mando in pensione. Parlerò con chi lo allena e vediamo se è questa la strada. Ciò che doveva l’ha fatto e la cosa che mi dispiacerebbe di più è che, esagerando, potesse farsi male. E’ un vero cavallo da Palio. Come proprietario dedico questa vittoria alla mia famiglia", dice Coppini.
"Felice fin dall’inizio che arrivasse. Vi svelo un segreto, il proprietario quando ci ha chiesto di comprargli un cavallo ha detto ’ne voglio uno come Porto Alabe’. E Antonio Siri gliel’ha trovato", dice il barbaresco vittorioso Leonardo Scelfo.
Il cavallo era prontissimo.
"Esatto. Quando ci toccò l’altra volta vi ricorderete che non era andato alla previsita. Non era strategia ma un incidente vero, Coppini è un signor proprietario, scherzi non ne avrebbe fatti. Questa volta invece era al top. E chi lo vede tutti i giorni Tabacco sapeva che aveva potenzialità. Anche Brigante lo sapeva".
Tabacco nella stalla dell’Onda è rimasto a lungo in passato.
"Si fece male e lo curammo qui diversi giorni. Il cavallo che vedo sempre a scuderia"
Molto esperto.
"Preciso e con una testa invidiabile. Bastava vederlo adesso a Provenzano con i bambini che lo accarezzavano. Anche durante la passeggiata storica è stato perfetto".
Avete avuto forse meno problemi di altre Contrade essendovi toccato in sorte Tabacco.
"Nessun problema. E anche alla mossa, l’avevamo valutato con Carlo (Sanna, ndr), c’erano diverse possibilità. Sinceramente non credevo che riuscisse a coprire i cavalli dall’esterno, però potevamo scendere se c’era un varco prima delle fonte, per esempio".
Quante vittorie per Scelfo?
"Da vice barbaresco due e altrettante invece da barbaresco".
A chi dedichi questa vittoria?
"A tutti quelli che non volevano Tabacco e a tutti quelli che non volevano montare Carlo Sanna e avrebbero preferito altri fantini. Una dedica di cuore che faccio perché sia Carlo che Tabacco si sono riscattati alla grande".
Poi tutti i nomi della stalla vittoriosa: Enrico Minelli, vice barbaresco, Francesco Toscano, la dottoressa Alessandra Vigliani, veterinaria bravissima, Federico Corbini maniscalco insostituibile, poi altri collaboratori, Francesco e Mario.