
Francesco Farnetani è titolare della start-up Bottle-Up
Un fondo estero che decide di investire un milione e mezzo di euro in una start-up del territorio. La notizia, molto rassicurante, soprattutto in momenti di grande tensione e incertezza sullo scacchiere economico mondiale, giunge proprio dal cuore della Valdichiana Senese e interessa una realtà, la Bottle-Up, fisicamente situata tra Torrita e Bettolle. L’operazione è stata portata a termine con successo dopo un’intensa trattativa "in cui, però, non ci siamo dovuti adeguare alle richieste dell’investitore", spiega con legittimo orgoglio Francesco Farnetani, con i suoi 38 anni giovanissimo titolare dell’attività, "ma ci siamo confrontati, trovando un accordo di reciproca soddisfazione". Dunque la Bottle-Up, fondata nel 2015 da Farnetani, che ha radici familiari a Montepulciano, si protende ora su uno scenario internazionale, forte di un’idea di successo, la personalizzazione di prodotti appartenenti alla catena del cibo e delle bevande.
Laureato in Economia aziendale e poi specializzato in Management alla Bocconi, Francesco Farnetani lavorava a Milano alla Deloitte, multinazionale della consulenza; ma il suo desiderio era ‘tornare a casa’ e fare qualcosa per il territorio. Da qui la decisione di lasciare un’occupazione prestigiosa e di fondare la Bottle-Up, prendendo spunto, per il business in cui andare a collocarsi, dal configuratore usato per personalizzare le Nike. "Se rivedo le interviste di dieci anni fa, mi sembro un ‘pazzo furioso’ – afferma scherzosamente –, ma fin dal primo momento abbiamo lavorato con grande impegno. Oggi raccogliamo, con il bilancio 2024 in pareggio e un’azienda solidamente strutturata, i frutti di tanta dedizione e perseveranza".
Le nuove risorse saranno impiegate principalmente in quattro aree: potenziamento del software che consente la digitalizzazione dei prodotti, l’ampliamento del team, con l’inserimento di nuove figure chiave, investimenti in macchinari di ultima generazione e, infine, espansione internazionale, per scalare il mercato. E infatti abbiamo raggiunto Farnetani a Berlino, impegnato in incontri di affari, a cui seguirà la presenza in una fiera a Londra. "L’investitore ha aderito a un programma che gli abbiamo presentato – ci ha detto –, ha potuto toccare con mano i risultati; a differenza di quanto avviene spesso con le start-up, a noi il tempo ha dato valore e consistenza. Si tratta di un’operazione forse mai vista sul territorio che riguarda anche le nostre comunità perché la maggior parte dei collaboratori (a oggi dieci, ma destinati ad aumentare) proviene da quest’area".
Diego Mancuso