REDAZIONE SIENA

"Tutto è iniziato da una lite fra due lucciole al Ferratore"

Quella più giovane si è fidata e ha raccontato l’odissea "Intercettazioni complesse per via della lingua"

Questore Capuano, un’inchiesta partita da Siena ma con respiro nazionale.

"L’episodio che ha acceso l’interesse della Mobile è avvenuto a Siena ma, paradossalmente, ci ha portato poi in varie parti d’Italia. Un’indagine che è stata cercata e curata. Ha richiesto tanto sudore. Da una banale lite fra prostitute per il territorio, che poteva limitarsi a una segnalazione sul brogliaccio, è stato messo in piedi un impianto accusatorio ampio e articolato".

L’ordinanza del gip è infatti di 120 pagine.

"Le posizioni erano diverse, tante le storie. A dare l’avvio all’inchiesta una discussione fra due prostitute in strada del Ferratore, alle porte di Siena (località dove per anni lavoravano le lucciole, come pure sulla strada che dalla Colonna del Grillo porta verso Ambra, ndr). Si contendevano il posto. Alla fine siamo intervenuti. Una era minorenne. E grazie alla sensibilità di un nostro poliziotto che parlava bene inglese la giovane si è sciolta. Ha avuto fiducia raccontando come era arrivata sul marciapiede. Da qui sono stati bravi a risalire, tessera dopo tessera, al giro di giovani che venivano ridotte in schiavitù dopo mille traversie. Alcune non ce l’hanno neppure fatta a giungere in Italia".

A Siena nessun arrestato, né indagato.

"Esatto. Ma è qui che è stato svolto il lavoro investigativo, a partire da una mole considerevole di intercettazioni. La difficoltà consisteva non tanto nel comprendere quelle in inglese quanto, quando chiamavano la Nigeria, riuscire a capire i dialetti. Per questo ci siamo avvalsi di interpreti che li conoscevano. Un lavoro, ripeto, faticoso ma che ha premiato. E non finisce qui".

Altri arresti?

"Alcuni componenti del gruppo non sono ancora stati trovati ma contiamo di prenderli".

La prostituzione su strada a Siena, però, non si vede più.

"Esatto. Come ha evidenziato l’altra inchiesta sulle case del sesso e il giro di droga, si è spostata negli appartamenti. In questo caso però le prostitute erano consenzienti, lo facevano di loro spontanea volontà. Qui invece dietro c’era schiavitù, violenza, dolore. Riti tribali, minacciando maledizioni con cui tenere in pugno le malcapitate".

La.Valde.