
di Cristina Belvedere
Trattativa in stand-by alla Proaxia di Monteriggioni, dove dall’inizio di dicembre si registra un vero e proprio fuggi-fuggi generale. Dei 40 dipendenti in forze presso la società nata dallo spin-off di Ecr che opera nella gestione e nella tutela del credito dal 2005 con l’obiettivo di supportare le società partner attraverso una gestione del credito end-to-end, ne sarebbero rimasti soltanto 28: gli altri hanno deciso di accettare la proposta formulata dall’azienda, rassegnando le dimissioni per giusta causa, a fronte del mancato pagamento di quasi 4 mesi di retribuzione.
Marco Brogi, leader della Fisascat Cisl, spiega: "In questi giorni sono arrivate anche le dimissioni della responsabile del personale, del direttore dell’impianto e perfino dell’amministratore delegato Piero Civita. Domani ci incontreremo tra sindacati per capire come muoverci. L’unico interlocutore rimasto è infatti Paolo Tolla, presidente della Aries Finance, società che controlla la Proaxia".
Sembra che nelle ultime settimane fossero entrati in cassa soldi da alcune commesse e che la somma fosse sufficiente a saldare almeno la mensilità di agosto. Il tutto, mentre sarebbero in corso movimenti per velocizzare la vendita di Proaxia. Venerdì scorso si doveva tenere un incontro tra le organizzazioni sindacali e l’ormai ex amministratore delegato Civita per parlare dei bonifici relativi alle mensilità arretrate, ma il summit è stato rinviato. Il motivo? Le dimissioni a sorpresa proprio dell’amministratore delegato.
Al momento soltanto una piccola parte dei dipendenti rimasti continua a portare avanti l’attività della Proaxia: molti infatti stanno smaltendo le ferie del 2020 in vista di un futuro alquanto incerto. Prima di Natale i sindacati avevano lanciato un appello ai sindaci dei comuni di residenza dei lavoratori della società con sede a Monteriggioni per chiedere un intervento collettivo di natura istituzionale nei confronti dei vertici di Proaxia. Ma il tentativo di Mariano Di Gioia della Filcams Cgil e di Marco Brogi della Fisascat Cisl al momento è rimasto lettera morta, nonostante "Proaxia debba ai lavoratori il pagamento degli ultimi tre stipendi, oltre agli assegni familiari e ai rimborsi del 730".
Domani è prevista una nuova riunione tra sindacati e lavoratori per capire quale strada intraprendere per la tutela del personale rimasto nella società: "Il vero problema ora è individuare un interlocutore – conclude Brogi – alla luce della valanga di dimissioni registrate in questi ultimi giorni". E mentre si valuta l’ipotesi di un presidio davanti alla sede di Proaxia, i sindacati intendono tornare in pressing sui sindaci affinché facciano sentire la loro voce.