
Tre anni al Santa Maria della Scala: "Non solo museo, ma centro vitale"
Tre anni di eventi, mostre, incontri. Tre anni, i prossimi, in cui il Santa Maria della Scala vuole assumere sempre di più il ruolo di punto di riferimento per la vita culturale senese. E ha deciso di farlo con un programma di attività straordinario, presentato dal sindaco Nicoletta Fabio insieme a Cristiano Leone e Chiara Valdambrini, presidente e direttrice della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala. Alla base di questo percorso, la convinzione condivisa che oltre all’importanza della conservazione del sito e del suo immenso patrimonio storico e artistico, la priorità debba essere la valorizzazione del complesso museale come punto di riferimento per cittadini e i turisti.
"Vogliamo che questo luogo così identitario – ha detto il sindaco – non sia solo museo o spazio espositivo, ma anche centro di vita sociale, dove ci si incontra e si scambiano opinioni, ricerche e sensazioni. Il programma dei prossimi tre anni risponde a questa visione. Un luogo dove il passato sappia dialogare con il presente e proiettarsi nel futuro. Il mondo non ci conosce ancora abbastanza". Ma i grandi progetti hanno bisogno di concretezza. E risorse. Ecco perché, come ha sottolineato il presidente Leone, il Ministero della Cultura è stato invitato a entrare nella compagine sociale. "Speriamo che arrivino presto notizie in questo senso – ha detto Leone – perché un luogo come questo ha bisogno di sforzi congiunti e condivisi per trovare le riserve necessarie".
Per il rilancio del Santa Maria il presidente ha indicato "quattro azioni fondamentali per il futuro dell’istituzione", di cui l’intenzione di allargare la compagine sociale al Ministero e alla Regione è la prima, che si completa con l’apertura, sin dai prossimi mesi, di una campagna di adesione di partner e sponsor privati. C’è poi l’idea di ridefinire una nuova funzionalità del cantiere monumentale, con l’invito a quattro archistar: Barozzi Veiga, Odile Decq, Studio LAN, Hannes Peer, che prenderanno parte a una serie di incontri indirizzati a un concorso di idee per stabilire un masterplan architettonico, urbanistico e museografico che ridefinisca tutti degli spazi.
Il punto sul quale la presentazione si è soffermata di più è stata la programmazione artistica e culturale, che si struttura in un’alternanza di mostre patrimoniali e contemporanee, un festival performativo dal titolo ‘Xenos’, che renderà il Santa Maria un luogo di ricerca, studio, innovazione, diffusione artistica e culturale, dal 6 all’8 novembre. Ultimo passaggio, la comunicazione, che passerà attraverso un nuovo sito internet e applicazioni di audioguida che saranno progettate grazie ai fondi di un bando Pnrr. "Il programma artistico e culturale della Fondazione va a rompere gli schemi consueti e compie voli sperimentali – ha detto la direttrice Valdambrini, introducendo il prossimo triennio – e poiché non siamo mai stati solo un posto ospitante, ma abbiamo cercato di essere sempre una parte del percorso continueremo a essere una voce sempre attiva". La prima il 19 giugno. Si tratta di ‘Sotto/Sopra Arte Urbana: dalla strada al museo, andata e ritorno’, curata da Patrizia Cattaneo Moresi e Michelina Simona Eremita, in collaborazione con Sole 24 ore Cultura, che fino al 29 settembre rimarrà installata nella Corticella e nella strada interna, esponendo attraverso le opere di oltre trenta artisti, nazionali e internazionali, l’evoluzione dell’arte urbana nei nuovi spazi espositivi nella strada interna recentemente recuperati.
‘Nino Migliori LUMEN Fonte Gaia’ dal 26 giugno nei Magazzini della Corticella, con le opere inedite del fotografo dedicate al capolavoro scultoreo di Jacopo della Quercia, a cura di Lucia Simona Pacchierotti. E poi ancora la mostra internazionale sull’illustrazione ‘Le immagini della Fantasia’ dal 4 ottobre. E poi il prossimo anno ‘Vecchietta: le arti a Siena nel Quattrocento’ e altri appuntamenti ai quali però se ne aggiungeranno altri tutto in fase di programmazione, come quelli che il Santa Maria curerà in collaborazione con l’Accademia Chigiana.
Riccardo Bruni