
Trapianti, la difesa di un’eccellenza: "I dati per rispondere agli attacchi"
"Rispondiamo con i dati e con i professionisti del sistema trapianti d’organo all’ultimo di una serie di attacchi alle Scotte, ispirati purtroppo dall’interno dell’ospedale". E’ l’incipit di Antonio Barretta, dg del Policlinico, alla conferenza convocata dopo l’interrogazione in consiglio regionale di Diego Petrucci, Fdi, che mette in discussione l’attività dei trapianti di polmone e cuore del Centro senese. E l’attacco all’eccellenza delle Scotte, il Centro trapianti, arriva da chi intende "gettare fango", proprio nel momento in cui l’attività funziona meglio.
"Creare un clima di sfiducia generalizzato – prosegue il dg - influisce negativamente sul team, aumenta la fragilità psicologica dei pazienti in valutazione o attesa di trapianto, e può creare un danno anche al sistema della donazione degli organi, con una mortificazione per le famiglie dei donatori già drammaticamente provate". Ecco il quadro della crescita. "Per quanto riguarda il trapianto di cuore – i dati sono della dottoressa Serafina Valente, direttrice dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare -, in Italia ci sono 14 Centri, solo 4 nel centro sud Italia. A Siena dal 1994 al 2023 ne sono stati eseguiti 479 e 61 impianti di Vad, cuore artificiale. Nel quadriennio 2019-2022 sono stati eseguiti 54 trapianti di cuore mentre nel precedente quadriennio ne erano stati eseguiti 42. Ad oggi sono stati effettuati 13 trapianti, 3 in più rispetto allo stesso periodo 2022. Nel 2023 si registra il massimo numero di pazienti inseriti in lista di attesa, ad oggi 21 in più e complessivamente ci sono 40 pazienti in lista di attesa; fino al 2019 erano 25. Per quanto riguarda la sopravvivenza nel quadriennio 2019-2022, a 30 giorni, è 90,25%; a 1 anno è 87,2%".
Il trapianto di polmone viaggia ancora meglio: a Siena c’è uno dei 10 Centri trapianto in Italia, 2 soli nel Centro-sud. "Nel 2023 - i dati sono illustrati da Elena Bargagli, direttrice Malattie dell’Apparato Respiratorio – alle Scotte è stato effettuato il maggior numero di trapianti annui di sempre, 16. Siena risulta essere il 4° centro in Italia dopo Torino, Milano e Padova. Tra il 2001 e il 2023 sono stati eseguiti 219 trapianti complessivi; e dal 2019 al 2023 sono stati 60 i trapianti di polmone. La mortalità dei trapiantati di polmone in sala operatoria è nulla; in terapia intensiva nel triennio 2018-2020 era del 14.2%, è scesa al 7.6% nel triennio 2021-2023".
Alla presentazione dei dati hanno partecipato, insieme al dg Barretta e la ds Francesca De Marco, i protagonisti del sistema-trapianti. Il professor Federico Franchi, direttore anestesia e rianimazione, spiega "e lunghe degenze in terapia intensiva di pazienti complessi. Per far fronte a questo stiamo investendo in strutture, nuove terapie intensive". Il professor Luca Luzzi, direttore Uosa Trapianto di polmone, sottolinea che "se è legittimo valutare il Centro trapianti va considerato che dietro c’è un popolo di persone in attesa di un organo. Allora la sfiducia nel servizio va in danno ai pazienti".
"Negli anni Covid – aggiunge il professor Bruno Frediani, direttore Dipartimento Scienze Mediche – abbiamo imparato a lavorare insieme e a confrontarci. Oggi questo approccio multidisciplinare è diventato il nostro punto di forza e così andremo avanti". Quindi il professor Sabino Scolletta, direttore dipartimento Emergenza–urgenza: "I numeri migliorano perché ci sono elevate competenze, di cui noi qui oggi siamo solo la punta dell’iceberg. Ci sono tanti che lavorano in silenzio nell’ombra per garantire la qualità delle cure, di cui poi gioviamo tutti".
Il professor Piero Paladini, direttore Uoc Chirurgia Toracica, ricorda che" sfiduciare l’attività è un danno per quell’atto volontario da cui tutto parte e su cui si reggono il trapianto e la speranza di una nuova vita, ovvero la donazione dell’organo". Ultima nota, da non dimenticare: l’AouSenese fa parte della Rete trapianti Toscana e collabora sia per trapianto del polmone che cuore con Aou Padova e in Toscana con Aou Pisa e Careggi, e ha una convenzione con la Fondazione Monasterio.
Paola Tomassoni