Traino San Gimignano. Ma la crescita è diffusa

Sotto le torri il record di visitatori, che sempre più raggiungono anche le altre realtà della zona.

Traino San Gimignano. Ma la crescita è diffusa

Traino San Gimignano. Ma la crescita è diffusa

Il ponte di Pasqua e della Pasquetta è ormai alle spalle e, come al solito San Gimignano città di storia e di arte, ha scaldato il motore della nuova stagione turistica. E ha fatto praticamente il pieno di presenze da grandi occasioni, anche con l’ombrello aperto e perfino in Duomo nella messa di Pasqua. In tanti hanno passeggiato sulle lastre, sono entrati nei musei, nelle chiese, nei negozi, seduti ai bar delle piazze per l’aperipranzo, nelle botteghe. Soprattutto un turismo di lingua Italiana e dalle tradizionali gite scolastiche di tutta Europa. Un classico anche di questa bizzarra stagione. Turismo e le torri sono e rappresentano oramai il fiore all’occhiello ma che si muove e comincia il suo cammino anche nella Valdelsa; dal borgo di Colle alta, in alta Valdelsa di Casole e sulla collina del Cassero di fronte alla basilica di San Lucchese, primo terziario francescano della storica ’fortezza’ di Poggibonsi, sulle colline di Radicondoli o tra i tesori di Monteriggioni.

Una vallata naturale fra paesaggio, ambiente, storia e cultura. Per il primo bilancio è ancora troppo presto, dicono gli addetti ai lavori, ma si sono registrate un buon 90 per cento di presenze negli alberghi della città per due tre notti da 900 posti letto. Tanta roba, così per cominciare. Nonostante la Pasqua sia arrivata presto. In alcuni ristoranti "nel pranzo di queste giornate pasquali abbiamo servito a tavola almeno 500 coperti al giorno, per un totale di 3500", la voce del già docente e prof di cucina all’alberghiero Gennaro Ferraro al ’Feudo’ dentro le mura. Insomma un buon avvio.

Romano Francardelli