La vita di Nasrin Sotoudeh è di nuovo in pericolo. L’avvocatessa iraniana simbolo della difesa dei diritti delle donne è stata arrestata il 30 ottobre scorso dopo essere un stata brutalmente picchiata. L’arresto è avvenuto mentre partecipava ai funerali della giovane Armita Geravand, la ragazza di soli 16 anni, morta il 28 ottobre dopo una lunga agonia, iniziata l’1 ottobre. L’avvocata Sotoudeh è stata picchiata e condotta nello stesso centro di detenzione dove fu portata la ventiduenne ragazza curda Masha Amini, morta a seguito delle torture e percosse subite dalla "polizia morale" del regime iraniano, che l’aveva arrestata il 13 settembre dello scorso anno, proprio per non aver indossato in modo consono l’hijab
La Camera penale di Siena e Montepulciano e il Comitato pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Siena hanno fatto proprie le sollecitazioni della Giunta UCPI e chiedono la liberazione di Nasrin e delle altre 15 donne arrestate con lei a causa del sostegno alla lotta delle donne e degli uomini iraniani per la libertà contro il regime autoritario al governo e per il riconoscimento dei diritti civili.
"Per questo motivo tutti i colleghi e le colleghe – si legge in una nota delle toghe senesi – sono invitate nella giornata di domani 8 novembre a partire dalle ore 10 a riunirsi davanti al tribunale di Siena. Durante la mattinata verranno distribuiti dei nastri rossi che gli avvocati per tutta la settimana applicheranno sulla propria toga come segno di sostegno a Nasrin e a tutti gli avvocati e a tutte le avvocate minacciati per aver difeso i diritti umani".