
Autore ben conosciuto nella Siena degli anni trenta e quaranta, il commediografo e sceneggiatore Luigi Bonelli torna fra le strade amiche e fa finalmente riaprire le porte al mitico Teatro del Costone. Venerdì 10 giugno (ore 21,15) va infatti in scena l’atto unico "La quarta parete", scritta dall’autore selvaiolo, per una produzione della Direzione Artistica del Costone in collaborazione con la compagnia teatrale "Il Grappolo" e la partecipazione straordinaria di Mario Ghisalberti. Con la regia di Francesco Flamini, che si è preso cura di questo glorioso spazio a cominciare da un corso già avviato per giovani, vanno in scena lo stesso Mario Ghisalberti, Francesco Minucci, Serena Caselli, Federica Olla, Marco Bonucci, Lucia Donati e Valentina Bruchi. Al trucco Lucia Corbo, scenografie e costumi di Chiara Flamini Bonelli, tecnico del suono Marco Santinelli, locandina di Piero Azzurrini.
Intanto come non rallegrarsi della riapertura di questo prezioso spazio scenico: un teatro da circa 120 posti può far vivere tutta una serie di spettacoli, dalla prosa alla musica, che avrebbero costi troppo alti in luoghi da 500-600 posti a disposizione. E poi come non andare indietro nel tempo, dai giorni di Riccardo BIlli e Mario Verdone, ai primi accenni di musica beat che qui venivano ben accolti, fino alla rassegne del Teatro Contradaiolo a cura della Compagnia Usa & Getta coordinata da Marcello Vanni, Graziano Marchi e Rita Ceccarelli, la stessa Lucia Donati e Stefano Chellini. Una rassegna che proveniva dal Teatro delle Due Porte e che oggi sicuramente manca, essendo il modo migliore per unire insieme sul palcoscenico diverse generazioni. Uno spazio che quindi può esprimere molte attitudini, a cominciare dal teatro per bambini oppure per musiche dal vivo magari meno commerciali e che hanno una più ristretta cerchia di appassionati.
Il Teatro del Costone apre con la benedizione di un grande senese, Luigi Bonelli, con la freschezza di un atto unico. Recita il custode: "Niente di più facile. I registi d’oggigiorno fanno questo e altro. E per le luci? Ho diversi riflettori: in basso, in alto... Ve ne sono anche dei laterali. Si possono accendere e spegnere usufruendo del piccolo quadro a leve che è nella cuffia del suggeritore... Vede?. Che bello "il teatro nel teatro", c’è sempre il modo di essere splendidamente autoironici.
Massimo Biliorsi