
Un brutto episodio avvenuto a Colle Val d’Elsa
Una specie di ’spedizione’. Un gruppo di giovanissimi residenti a Poggibonsi in ’trasferta’ a Colle avevano perso la testa facendo una bravata dai contorni piuttosto pesanti. Così li ha ricostruiti e delineati il sostituto Silvia Benetti. Contestando, a vario titolo, a sette valdelsani i reati di violenza privata, danneggiamento e minacce aggravate. Altri giovanissimi che avevano preso parte, quel 27 maggio 2020, all’inseguimento di un 27enne originario della Campania ma ora residente in Valdichiana, non sono stati individuati dagli investigatori. A differenza di alcuni under 18 coinvolti nella ’spedizione’ e nei confronti dei quali ha proceduto la procura per i minorenni di Firenze. Un episodio molto grave. Un’esplosione di aggressività che va contestualizzato in un periodo particolare, quando ancora si era in piena pandemia e con difficoltà riprendevano le attività fra mille restrizioni. E si parlava ancora di Covid, tamponi e mascherine.
Un nutrito gruppo di giovanissimi poggibonsesi – all’epoca avevano tutti fra i 19 e i 20 anni – era entrato in azione mettendo nel mirino il giovane che ne aveva tre soli più di loro. Quest’ultimo, alla guida di una Seat, era stato inseguito dagli imputati, sostiene la procura. Chi in auto, chi in scooter. Lo avevano costretti a dirigersi verso lo stadio di Colle Val d’Elsa. Una volta giunto qui era stato obbligato a bloccarsi. Impossibile allontanarsi. Uno di loro aveva il volto travisato e il coltello, altri mazze e manganelli. Una vera e propria spedizione. Erano scattate le minacce di morte - ’vieni fuori dall’auto che ti uccidiamo’ –, quindi avevano preso a danneggiare la Seat dove si era asserragliato la vittima. E quando il 23enne era riuscito a sgattaiolare via lo avevano inseguito di nuovo fino a casa sua continuando a scandire minacce di morte.
Tre dei sette imputati, difesi dagli avvocati Michele Tarasco e Michele Bellandi, avevano chiesto ed ottenuto la messa alla prova. Infatti per otto mesi hanno svolto lavori socialmente utili, chi in una struttura che si occupa di animali, chi in un’associaizone di volontariato che aiuta nella vigilanza antincendio. Oltre a pagare 200 euro di risarcimento. Ieri il giudice Elena Pollini ha scritto la parola fine sulla loro vicenda giudiziaria: ’non doversi procedere’ perché il programma dei lavori è stato svolto regolarmente.
La.Valde.