
Alessandro Starnini
"Il problema vero della Società della Salute Senese sono i tagli alla spesa corrente imposti dal Governo ai Comuni che mettono in difficoltà la copertura dei servizi sociali", così Alessandro Starnini, sindaco di Rapolano Terme, prende posizione nella polemica sollevata dal Comune di Siena, che non ha ancora firmato la convenzione e ha segnalato mancanza di trasparenza negli atti economici e gestionali del Consorzio. "La SdS – prosegue Starnini – eroga tanti servizi di cui siamo aggiornati in giunta, cui siede la stessa assessora Papi. Ma dovremo consolidare, rilanciare e rinnovare ancora la rete dei servizi sociali in modo da far fronte all’aumento delle richieste e dei costi. Pertanto a breve delibereremo l’aumento delle quote capitarie (metodo di finanziamento basato sul numero degli abitanti del singolo Comune consorziato) e in autunno avremo il primo bilancio conseguente alla nuova organizzazione consortile".
E ancora: "Servirebbe almeno un 30 per cento di risorse in più – prosegue – da parte del Governo ai Comuni per consolidare la rete dei servizi sociali, a fronte dell’aumento degli adeguamenti retributivi del personale impiegato, dei costi dei trasporti e dell’energia. Va anche detto che la Sds Senese ha pagato finora l’accoglienza dei neomaggiorenni pakistani, per diverse centinaia di migliaia di euro, che insistono tutti nel comune di Siena. Un costo che dovrebbe essere a carico dello Stato, da questo rimborsato. Una spesa che dovremo cessare, a meno che il Governo non stanzi nuove risorse".
Per Starnini "è necessario coinvolgere Fondazione Mps, con proprie risorse nel finanziamento e con un ruolo nella coprogettazione della rete sociale; progettare interventi di sostegno all’età adolescenziale, ovvero centri per i ragazzi; poi occorre inserire nello statuto della Sds la quota di compartecipazione alla spesa a carico dell’Asl. Infine, certo, dobbiamo migliorare l’organizzazione finanziaria e gestionale".
Arriva anche un accenno ai servizi aggiuntivi, coperti oggi esclusivamente dal Comune di Siena, per le strutture di Villa Rubini, Il Faro e La Mimosa: "Oggi l’80% di questi servizi – dice Starnini – servono cittadini di Siena, pertanto, se nel restante 20% riguardano altri Comuni, è giusto che quei Comuni partecipino alla spesa. Se le attivita delle tre strutture dovessero essere sostenute tutte dal bilancio della Sds, cioe dai 15 Comuni, allora occorre rivedere la loro collocazione prevedendo una presenza dei servizi più adeguata al territorio, con presenza nelle Crete, in Val di mese e Chianti, oltre che in città. Credo che questa nuova programmazione vada comunque fatta".
Paola Tomassoni