
Daniela Miniero è la segretaria della Fiom Cgil di Siena: ieri ha illustrato la sentenza della Corte d’Appello di Firenze
"L’accordo di prossimità firmato nel 2019 dalla Fim Cisl alla Trigano Spa è illegittimo". Lo annuncia Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, mostrando il foglio con la sentenza pronunciata dalla Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Firenze il 5 giugno. "La Corte ha stabilito che l’accordo viola la normativa vigente in materia di flessibilità e precarizzazione del lavoro", le parole della leader Fiom.
Tutto inizia nel 2019 con l’accordo in deroga : "Estendeva il limite di durata dei contrati a termine dai 24 mesi previsti per legge a 48 e portava il numero di deroghe possibili dalle 4 previste per legge fino a 8 – spiega Miniero – senza motivare le proroghe dei contratti a termine, quindi precarizzando il lavoro. Per questo un operaio, assistito dal legale della Cgil Fulvio Mancuso, ha citato Trigano in giudizio, vincendo in primo grado".
L’azienda ha presentato ricorso: "La sentenza della Corte d’Appello, non solo conferma la sentenza di primo grado, ma dichiara anche illegittimo l’accordo sindacale firmato dalla Fim Cisl – sottolinea Miniero –. Tre le motivazioni: l’accordo ha previsto una durata eccessiva, andando molto oltre i limiti stabiliti dalla legge; ha eliminato le causali richieste dalla normativa vigente per i contratti a termine; infine ha previsto un numero di proroghe eccessivo e comportante una condizione di precarizzazione per i lavoratori". E ancora: "Nel luglio 2024 Trigano aveva chiesto ai sindacati un nuovo accordo di prossimità, sulle linee di quello del 2019 – continua Miniero –. Fiom firmò, perché riuscì a riportare la durata dei contratti a termine a un massimo di 24 mesi, mentre le proroghe rimasero 6 senza causali di contratto nei secondi 12 mesi. La sentenza della Corte d’Appello conferma quindi i dubbi di Fiom sull’accordo del 2024. Serve una riflessione da parte dell’azienda". Miniero conclude: "La Cgil mette a disposizione il proprio ufficio legale per la verifica delle posizioni individuali dei dipendenti". Secca la replica di Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena: "Prendiamo atto della sentenza e ne rispettiamo la legittimità. Tuttavia, la comunicazione che l’ha seguita appare strumentale, priva di reale analisi e orientata più a dinamiche politiche che a una riflessione seria sul lavoro in azienda. Aggiungo nel 2019 anche la Rsu Fiom Cgil firmò tale accordo. Oggi, in azienda vige l’accordo fatto nel 2023 che nulla ha a che fare con il 2019".
Cristina Belvedere