REDAZIONE SIENA

In volo su Siena, ancora più bella vista dall’alto

La giornata particolare con l’Aeronautica militare, autorità e studenti

Studenti delle scuole superiori, autorità e rappresentanti istituzionali ad Ampugnano

Siena, 9 marzo 2019 - Sveglia presto, si vola su Siena. Appuntamento alle 9.30 all’aeroporto di Ampugnano. Ad attenderci, gli uomini del 60esimo stormo dell’Aeronautica militare che ci accompagneranno in questa esperienza unica. Non capita tutti i giorni di volare insieme allìAeronautica sopra la città. Siamo tutti lì: studenti, assessori, autorità, giornalisti. Svestiti dei propri ruoli, ad abbattere la lontananza tra cariche e persone c’è il fatto di condividere la stessa emozione. È la prima volta per tutti. Una bella foto di gruppo per immortalare il momento. Inutile negare che insieme all’adrenalina c’è anche un po’ di nervosismo.

Qualcuno riesce a nasconderlo meglio di altri, dopotutto certi ruoli non lasciano spazio all’emotività, ma è proprio quando si sale sull’aereo che il viso tradisce un po’ di tensione, soprattutto se hai scoperto da poco che ti faranno pilotare. Ovviamente al fianco di una mano esperta, ma è pur sempre una responsabilità inaspettata che è toccata a pochi, per questione di tempo. Si parte a gruppi di quattro, il comandante prova a spiegarci come funzionano tutti quei piccoli quadranti che si trovano davanti a noi, ma le nostre menti inesperte recepiscono lo stretto indispensabile. L’ansia non è passata. A quel punto il comandante dice che è tutto ok e siamo pronti per partire, (se lo dice lui non possiamo che fidarci).

Si decolla. Non è proprio il volo cui siamo abituati. In questi spazi ristretti ogni movimento viene percepito fin troppo bene. Uno sguardo complice scambiato con i compagni di avventura aiuta ad allentare la tensione. Sono persone che vedi spesso, ma in circostanze diverse. Le formalità, così come i pensieri e le difficoltà legate ai nostri lavori, le abbiamo lasciate sotto di noi, tra quelle distese verdi che piano piano lasciano spazio ai primi tetti rossi, alle prime case. Luoghi che fai difficoltà a riconoscere, li avrai visti tante volte, eppure non ti eri mai accorto di quel casolare suggestivo che quasi si perde tra le colline. Poi ad un certo punto, quando ormai hai dimenticato l’ansia che provavi fino a pochi minuti prima, vedi qualcosa di familiare. All’inizio ti sembra strano, ma poi metti a fuoco. È proprio lei, è la Torre del Mangia. È così piccola. Lì vicino c’è il Duomo.

Lentamente ti si apre davanti agli occhi tutta la città. Riconosci le strade che percorri quotidianamente, o almeno è quello che ti sembra da lassù. Addirittura cerchi di scorgere casa tua, e per qualche istante credi anche di esserci riuscito. Probabilmente non sarà così, ma ti piace crederlo. A quel punto il nervosismo è solo un ricordo. Ma quando ti sei quasi abituato a quei movimenti, a quella vista, è tempo di tornare. C’è gente che aspetta di prendere il tuo posto. In quel momento, nonostante tu non possa dire di essere in splendida forma, capisci perché hai voluto partecipare a quell’esperienza, e ringrazi te stesso per non esserti tirato indietro.

Teresa Scarcella