
Siena e New York hanno una cosa in comune: le vigne urbane. Quelle che si nascondono negli angoli più remoti della nostra città, tra orti conventuali e spazi privati, e quelle che prosperano sul terrazzo di un grattacielo di Brooklyn a New York. Le vigne storiche custodite tra le antiche mura di Siena sono un patrimonio da tutelare, una biodiversità da salvare; quelle della Grande Mela rappresentano il possibile futuro “verde” di una grande metropoli.
Entrambe le città fanno parte della rete di Urban Vineyards Association (acronimo evocativo… U.V.A.) che ha scelto Siena per la propria assemblea che si terrà sabato 16 ottobre nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico (grazie alla collaborazione del Comune di Siena) nel corso della quale annuncerà l’ingresso di due nuovi soci: Rooftop Reds dalla Grande Mela e le Contrade vitivinicole di San Gregorio di Catania. Un collegamento internet con Tokio servirà a raccontare un progetto simile a quello di New York in corso di realizzazione nella capitale giapponese.
U.V.A. nasce da una idea di Luca Balbiano (che ne è presidente) la cui azienda ha in custodia la vigna di Villa della Regina a Torino, storica dimora reale da dove si ammira uno straordinario panorama della città piemontese; si è ispirato all’Associazione Città del Vino e al suo progetto “Senarum Vinea” che ha consentito la riscoperta all’interno del centro storico della città di antichi vitigni patrimonio botanico di grande valore, da tutelare come un’opera d’arte o un monumento.
Le vigne urbane sono un patrimonio storico e paesaggistico che U.V.A. vuole valorizzare sotto il profilo culturale e turistico; così nella rete sono entrate anche la Vigna di Leonardo a Milano (quella che Ludovico il Moro donò al genio di Vinci per la sua opera), San Francesco della Vigna e Laguna nel Bicchiere di Venezia, la Vigna dell’Orto Botanico di Palermo, la Vigna di Villa della Regina di Torino, ma anche Clos de Montmarte a Parigi, Clos de Canuts a Lione, la Vigna dei Papi di Avignone, città gemellata con Siena nel nome di Santa Caterina. Gli ospiti raggiungeranno Siena.
All’incontro di sabato interverranno Mario Ascheri e Maurizio Tuliani per alcuni cenni di storia del vino a Siena e per sottolineare l’importanza dell’identità del paesaggio viticolo, i cui richiami ben si colgono nell’affresco sugli effetti del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti.
Protagonista della giornata anche l’Azienda Castel di Pugna del conte Luigi Fumi, che ci dirà quanto tempo ancora dovremo attendere per avere il primo vino di Siena, sbocco naturale del progetto “Senarum Vinea” iniziato nel 2008 e realizzato con il contributo di ricercatori ed esperti dell’Università di Siena e di studi tecnici privati.
Nella vigna dell’azienda dimorano alcuni dei vitigni selezionati dalle cui uve sono stati prodotti vini che saranno degustati a Castel di Pugna dove nel pomeriggio si sposteranno i lavori, nel corso dei quali saranno gettate le basi per le future progettualità dell’associazione. Con questa iniziativa Siena si collega ancor di più con il mondo, modello di paesaggio urbano che continua ad affascinare, da secoli.
Paolo Corbini