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Sesso per purificarla dagli spiriti Mago condannato a 6 anni e 9 mesi

Violenza sessuale nei confronti di una donna, ora deceduta. Dovrà risarcire la sorella e il fratello. Il pm Faina: "Prospettava eventi nocivi per la sua salute e quella dei familiari per abusare di lei".

di Laura Valdesi

SIENA

"Prospettava eventi nocivi per la salute della donna e dei suoi familiari, inducendola per questo a compiere atti sessuali. Servivano per purificare dagli spiriti malvagi, sosteneva l’imputato". Inizia così l’arringa del pm Sara Faina nel processo ad un 36enne campano che avrebbe praticato riti esoterici ed era accusato di abusi nei confronti di una donna, ora deceduta. Appartenente ad una nobile famiglia con proprietà importanti nella nostra provincia. "Per carpire il suo consenso – ancora il pm Faina – le prospettava il rischio di essere circondata da spiriti e che la madre potesse spegnersi. I rituali erano propedeutici a purificare l’anima e, appunto, a scacciare gli spiriti maligni". Insomma, minacciando mali ingiusti e paventando figure demoniache oppure possibili malattie per i suoi cari, l’occultista avrebbe costretto la donna a spogliarsi con toccamenti perché questo avrebbe rappresentato appunto una sorta di purificazione. La ’salvezza’. Il pm ha chiesto al collegio presieduto da Simone Spina la condanna ad 8 anni "considerata la gravità dei fatti". Non si doveva invece procedere per quelli più datati per difetto di querela ma solo per quanto accaduto fra il 18 gennaio 2020 e la stessa data dell’anno seguente quando venne presentata la querela. Parte civile il fratello e la sorella della vittima, assistiti dall’avvocato Emilio Festa anche se ieri in aula c’era la sua collega Rossella De Franco che ha evidenziato tra l’altro la soggezione psicologica nei confronti dell’uomo che vantava poteri particolari. E che ha già patteggiato due anni per circonvenzione di incapace, reato che avrebbe commesso ai danni dell’anziana madre della vittima. L’uomo avrebbe irretito entrambe abitando nello splendido borgo di loro proprietà dove, secondo quanto riferito dal fratello in aula, avrebbe portato anche "animali, serpenti, ragni".

"In questo procedimento ci sono più chiavi di lettura", rilancia l’avvocato Nicola De Lorenzo che difende l’imputato che vive in Toscana. "Il mio assistito avrà anche fatto i suoi sbagli ma da qui ad addebitargli la violenza sessuale è troppo", aggiunge soffermandosi su alcuni sms dove la vittima diceva "’non c’è mai pace per noi’, parlando al plurale. In un altro ancora chiedeva il consenso. Non si evincono insomma minacce e prospettazione di mali". Dopo un’ora e mezzo di camera di consiglio il collegio ha condannato l’uomo a 6 anni e 9 mesi per violenza sessuale, solo due episodi avvenuti il 31 agosto e il 26 settembre 2020. Interdizione perpetua dai pubblici uffici e risarcimento del danno non patrimoniale in sede civile, più al pagamento delle spese legali. Per tutti gli altri episodi è stato assolto perché il fatto non sussiste. Non si procederà per quelli più datati per mancanza di querela.