REDAZIONE SIENA

Scoppia l’affaire Montalbuccio "Non si può vendere l’ex scuola e trasformarla in appartamenti"

L’attacco dell’ex sindaco Valentini: "L’articolo 96 del piano operativo prevede usi pubblici". Simonetta Losi (candidata Si Patto dei cittadini) e Anna Ferretti: "Assurda la scelta del Comune".

Scoppia l’affaire Montalbuccio "Non si può vendere l’ex scuola e trasformarla in appartamenti"

Si è scatenata una bufera politica sulla decisione del Comune di mettere in vendita l’ex scuola di Montalbuccio, con destinazione "ad uso residenziale", salvo "eventuali regolarizzazioni catastali da effettuare", al costo di 604mila euro e spicci. Il motivo del contendere è doppio: da una parte la questione della dismissione dell’immobile, che in passato ha ospitato una casa famiglia e poi alcune famiglie di profughi in particolare ucraini nell’ultimo anno, dall’altra una questione tecnica sulla possibilità che in quell’edificio vengano realizzati appartamenti.

A sollevarla l’ex sindaco Bruno Valentini, consigliere comunale Pd, che durante il suo mandato finì al centro di una polemica per certi versi analoga, proprio per aver inserito l’immobile tra quelli da vendere. "Ma il tema era diverso – spiega lui – perché all’epoca chi ne usufruiva non aveva alcun contratto. A seguito della nostra decisione poi la posizione fu regolarizzata". La casa famiglia Il faro era gestita dall’associazione Giovanni Paolo XXIIII, che accettò il contratto di affitto, ma in seguitò poi lasciò l’immobile e l’attività. Il Comune ora torna a mettere in vendita lo stabile a due piani, per 535 metri quadri di superficie, ma con l’ipotesi di realizzarvi appartamenti. Cosa che per Valentini non si può fare.

"Nella cartografia urbanistica comunale l’immobile è collocato nel cosiddetto ’territorio diffuso’ – osserva l’ex sindaco –. Per tali immobili, a meno che non siano stati abitazioni rurali, l’articolo 96 delle norme tecniche di attuazione del piano operativo ammette mutamenti di destinazione d’uso solo verso ’attrezzature e servizi pubblici, attività direzionali, laboratori di artigianato’ oppure il riutilizzo a fini agricoli".

Niente residenziale, dunque, stando a quanto rileva Valentini "Chi è interessato a comprare l’immobile – aggiunge – deve avere la certezza su cosa può farci. E la norma urbanistica ha il preciso scopo di evitare speculazioni edilizie nelle campagne intorno a Siena. Sarà mica il caso di ritirare quel fabbricato dall’elenco?".

Sul tema Simonetta Losi, candidata di Sì Patto dei cittadini (a sostegno di Fabio Pacciani) ricorda che nell’edificio "avevano trovato casa donne vittime di violenza con i loro bambini e persone bisognose, a vario titolo, di un asilo sicuro". Ora l’inserimento nel piano di alienazioni: "È prevedibile – aggiunge Losi – che la struttura vada in mano a qualche società che si accaparrerà - legalmente, si intende - la struttura per due lire, mettendola a reddito. A pensare male si fa peccato, ma ci si indovina quasi sempre". A sollevare il caso anche Anna Ferretti, candidata sindaca centrosinistra: "Una decisione assurda che può essere spiegata con la necessità di denaro per il bilancio comunale. L’ex scuola, come l’appartamento in vendita a Costalpino, poteva essere utilizzato dal Comune come alloggio provvisorio per le emergenze".

Orlando Pacchiani