ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

San Gimignano terra di belle idee. La vecchia farmacia ‘Ridolfi’ trasformata in moderna piceria

L’invenzione del cuoco-macellaio padovano Stefano Ruggero, con la compagna senese Beatrice

Il cuoco-macellaio padovano Stefano Ruggero da dieci anni, con la compagna Beatrice senese dell’Onda ma adottiva fin da bambina sotto le torri, hanno aperto il popolare ristorante ‘Ceppo Toscano’ in via delle Romite

Il cuoco-macellaio padovano Stefano Ruggero da dieci anni, con la compagna Beatrice senese dell’Onda ma adottiva fin da bambina sotto le torri, hanno aperto il popolare ristorante ‘Ceppo Toscano’ in via delle Romite

C’è chi ha tirato giù il bandone e chiuso bottega dopo 170 anni e chi invece ri-apre le porte chiuse da pochi mesi in piazza del Pozzo dove nel secolo scorso ai piedi del palazzo faceva storica e cultura la farmacia del dottor ‘Ridolfi’, riconvertita a bottega di tabacchi, edicola e souvenir. Da quelle storiche porte rimesse a nuovo è stata aperta una moderna Piceria. Sì. Proprio loro gli spaghetti fatti in casa con il buco della ricetta in Vald’Orcia nel nuovo laboratorio di selezionate farine impastate a macchina, cotti, conditi e mangiati e serviti nel particolare "piatto" al cartoccio.

L’idea è nata dal cuoco-macellaio padovano Stefano Ruggero che da dieci anni, con la compagna Beatrice senese dell’Onda ma adottiva fin da bambina sotto le torri, è stato aperto il popolare ristorante ‘Ceppo Toscano’ in via delle Romite non con i ‘Pici & Lover’ ma con un solo menù alle costate fiorentine nelle Romite. Dunque dalle medicine, giornali e sigarette ai Pici nella San Gimignano che cambia pelle, prodotti e vetrine molto spesso ad ogni stagione turistica.

Dunque dalle medicine, tabacchi e giornali, ai pici "è nata per dare una esperienza da must simbolo – spiega soddisfatto Stefano – della cucina toscana per la sua semplicità creando così una lavorazione artigianale di ricercata e di qualità usando farine biologiche di grani antichi, precisa, che ne esaltano l’originalità di proporre la pasta in modo veloce abbinando sughi tradizionali preparati con esperienza decennale. La scelta di realizzarlo in piazza della cisterna – aggiunge – aumenta il valore di questo progetto con un team giovane e dinamico che valorizza sia la riuscita nel dare cibo da strada sia in questa unica storica città dentro quel suggestivo contesto medievale".

Con almeno sette dipendenti fra stagionali e non del macellaio padovano da due generazioni con il tagliere e la mannaia quella di aprire la nuova bottega ai Pici è stata studiata e progettata fra i tavoli apparecchiati al ‘Ceppo’ da Stefano e Beatrice con al tagliere la selezionata costata alla fiorentina con l’osso, al braciere acceso a legna sotto le secolari volte medioevali al popolare ‘Ceppo’ l’ex convento delle monache. Piatto unico inutile dirlo; ‘la Fiorentina’ abbinata ai calici dei selezionati Rossi. Naturalmente. Ma questa è un’altra bella storia di Stefano e Beatrice.

Romano Francardelli