
San Gimignano libera. Il ricordo di 80 anni fa
Era la mattina del 13 luglio 1944: dopo quindici giorni di cannonate cadute sul centro storico di San Gimignano, con la comunità rinchiusa nei rifugi di fortuna dalle cantine alle grotte dietro le mura, la città fu liberata dalle prime truppe francesi di colore al suono della ’cornamusa’ con la mascotte della caprina.
Era finito l’incubo della guerra di liberazione dal nazifascismo, con i pochi tedeschi rimasti dentro le mura a difendere la ritirata e la fuga verso Firenze che tennero fermo il fronte per due settimane. Gli alleati, credendo di trovarsi di fronte una città fortificata come a Cassino, non azzardavano di avanzare.
Furono gli stessi partigiani delle torri della brigata Spartaco Lavagnini a raggiungere gli alleati bloccati nei dintorni di Casole e raccontare la verità. Di questo drappello dei partigiani faceva parte il giovane partigiano Guido Lisi, classe ’25, babbo del futuro sindaco Marco e nipote materno dell’attuale primo cittadino Andrea Marrucci. Questo ottantesimo anniversario della Liberazione della città sarà ricordato questa sera in piazza Duomo alle 21 con il saluto del sindaco Andrea Marrucci e dalla delegazione dell’Anpi di San Gimignano, per portare la corona ai caduti. Seguiranno gli interventi del sindaco e di Riccardo Bardotti dell’Istituto storico della resistenza senese e dell’età contemporanea.
La Filarmonica Puccini diretta dal maestro Massimo Ceccarelli si esibirà nel classico concerto di brani della resistenza. Una pagina di storia fondamentale della città, quella datata 13 luglio 1944.