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Cronaca

Salasso in bolletta, i bar corrono ai ripari "Alziamo i prezzi o dovremo chiudere"

I gestori in ginocchio: "Per coprire i costi un caffè dovrebbe costare 4 euro, ma l’aumento sarà molto inferiore"

"Non ce la facciamo più, la bolletta dell’energia è aumentata del 300%". Sono parole amare, amarissime quelle di Giovanni Carli, titolare del Florida Group, di cui fa parte anche il ristorante-pizzeria la Favorita. La causa è il prezzo fuori controllo del gas e dell’energia che, insieme ai rincari sulle materie prime, portano ancora una volta i baristi e i ristoratori a farsi sentire per chiedere misure urgenti al Governo. Anzi, le chiusure forzate durante la pandemia erano niente in confronto.

"Si stava meglio quando si stava peggio. E io stavo meglio lo scorso anno – sottolinea Carli – le bollette sono triplicate e secondo me arriveremo anche a vederle quintuplicate. Non possiamo andare avanti a queste condizioni. Siamo obbligati ad aumentare il prezzo della pizza, delle paste e delle bevande. Io non so dove andare a sbattere la testa, siamo passati ad avere bollette da 15mila euro". "Noi abbiamo avuto un incremento dei costi dell’elettricità del 250%, rispetto allo scorso anno a parità di consumi - afferma anche Corrado Cavagnoli, amministratore e legale rappresentante Gruppo Impera Srl (gruppo che racchiude 7 punti vendita in franchising con l’azienda Menchetti 1948) –, inoltre abbiamo registrato anche un ulteriore balzo fra giugno e luglio del 60%".

L’aumento continuo dei costi legati all’energia sta diventando un flagello sempre più grande, raggiungendo vette mai toccate. "Abbiamo dovuto mettere a riparo l’azienda dal punto di vista finanziario – spiega Cavagnoli – e questo assicura comunque lo stipendio ai nostri cinquanta dipendenti, siamo però stati costretti a ricorrere a piccoli finanziamenti, come siamo stati costretti ad aumentare i prezzi. Ma se dovessi rispettare la quota del rialzo dovrei portare il caffè a 4 euro, non è possibile. Da domani (oggi per chi legge) abbiamo previsto degli aumenti non sopra il 15%".

Il rischio, sempre più concreto, è che ci siano rincari a catena, che si ripercuoteranno su tutti. Considerando che gli stipendi, invece, rimangono al palo. E ancora una volta a pagare il prezzo più caro saranno soprattutto le attività legate al turismo che fra poco vedranno sparire la folla di turisti all’interno dell’attività, mentre resteranno solo i conti da pagare.

"Noi da novembre avremo comunque tante bollette, l’affitto da pagare – afferma, infatti, Pamela Bartalozzi, titolare Torre Guelfa di San Gimignano - se si continua così si dovrà rinunciare a dei dipendenti, le spese sono insostenibili. Noi stiamo registrando un aumento spropositato delle bollette dell’Enel, da mille euro a tremila e la nostra è una gestione familiare, diventa difficile andare avanti".

Simona Sassetti