
Siena e il suo hinterland al terzo posto, dopo Firenze e Lucca, per le associazioni di volontariato regolarmente registrate. Si difendono anche le aree interne dell’Amiata, Val d’Orcia e Valdichiana. La Val d’Elsa invece abbassa un po’ la media .
La popolazione in Toscana è alle prese con il cosiddetto processo di senilizzazione della popolazione, il ricambio generazione stenta, e quindi calano i volontari. Attualmente sono 420mila, ma negli ultimi sei anni il numero è sceso di qualcosa come 50mila unità. Nonostante questa tendenza negativa, il terzo settore tiene. La Toscana è la quarta regione d’Italia per numero di volontari in rapporto alla popolazione, 114 su 1.000 residenti, subito dietro Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli. I dati del rapporto sul Terzo Settore curato dall’Osservatorio Sociale regionale, una mappa dettagliata del mondo no profit, premiano la nostra provincia, una vera e propria roccaforte del volontariato. Nella classifica delle province toscane con la più alta concentrazione di associazioni di volontariato iscritte regolarmente al Runts (Registro unico nazionale del Terzo Settore) Siena occupa la terza posizione (ce ne sono ben 839: 31,9 per 10 mila residenti), dopo Firenze e Lucca.
Venendo alla aree interne, è quella senese (capoluogo e immediato hinterland), con 37,5 per ogni 10 mila residenti, a far registrare la più alta densità di iscrizioni al Runts, seguita da Amiata-Val d’Orcia-Valdichiana, con 31,2. Abbassa un po’ la media, sempre stando alla lingua delle cifre, l’Alta Val d’Elsa, con 21,5.
Come dire, insomma, che anche nel nostro territorio è in azione durante l’anno una miriade di associazioni con un unico obiettivo, il più nobile perché disinteressato: la solidarietà. E in una società sempre più individualista o comunque non troppo attenta a chi resta indietro, quello che emerge dal dossier della regione è un elemento incoraggiante, senza dimenticare, tuttavia, l’emorragia di volontari che sta colpendo da qualche anno a questa parte il terzo settore.
"La Toscana continua a essere una delle regioni italiane dove più forte, presente e attivo è il terzo settore – spiega il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha scritto la prefazione del dossier – Nei nostri territori possiamo contare su una rete capillare di realtà che svolgono un ruolo fondamentale in tanti ambiti, su cui siamo felici di poter continuare a contare. Questo rapporto in particolare ci offre l’immagine di un Terzo settore dinamico, sensibile ai bisogni dei territori e in grado di fornire, in maniera sempre più evoluta, risposte efficaci e soluzioni innovative rispetto alle richieste e alle problematiche dei singoli e delle collettività". Come abbiamo raccontato anche ieri su queste pagine, le associazioni di volontariato hanno fame di persone. I giovani sono solidali, ma a modo loro. Respingono l’autoreferenzialità delle associazioni e si mettono in gioco quando c’è bisogno, nelle emergenze: vedi i ’bimbi motosi’, gli ’angeli del fango’ che hanno riempito le nostre cronache durante le alluvioni. Si mobilitano ma non riescono a garantire continuità. Ed è quella che manca, per assicurare servizi. Chi gestisce le associazioni dunque sappia intercettare il linguaggio dei giovani e tradurlo in progetti concreti.