Rubano 140 quintali di rame, incastrati

Il furto di bobine è avvenuto nel 2021 in una ditta della Valdelsa. I carabinieri sono risaliti agli autori

Rubano 140 quintali di rame, incastrati

Rubano 140 quintali di rame, incastrati

E’ durata 15 mesi, la caccia che i carabinieri della stazione di Poggibonsi hanno dato ai ladri di rame che nel novembre di due anni fa avevano rubato 140 quintali di ‘oro rosso’ da un’impresa di trasformatori della Valdelsa, per un valore commerciale all’ingrosso stimato in circa 150mila euro. Una caccia che si è conclusa positivamente due giorni fa, quando tutti i componenti di una banda specializzata in questo tipo di furto sono stati denunciati all’autorità giudiziaria con le accuse di furto aggravato, tentato furto e ricettazione.

Si tratta di sei persone, un italiano e cinque stranieri risultati provenienti da un campo nomadi nei dintorni di Roma: tutti pregiudicati e ben conosciuti dalle forze di polizia, che periodicamente, con l’appoggio anche di un parente di uno di loro domiciliato in un campo nomadi fiorentino, secondo l’ipotesi accusatoria erano dediti a furti di rame e materiale ferroso ai danni di varie aziene del settore di Lazio, Abruzzo e Toscana. Gli investigatori hanno anche accertato che il rame trafugato era già stato consegnato ad un’ impresa toscana che gestisce la raccolta e la commercializzazione di materiale ferroso. Era stato un furto ‘trivalente’ e a modo suo spettacolare, quello che la banda aveva commesso in Valdelsa nella notte fra il 6 ed il 7 novembre 2021: per impadronirsi delle grandi e pesantissime bobine in cui il rame era avvolto, infatti, si erano serviti di un muletto e di un autocarro rubati in un’altra azienda accanto a quella di trasformatori.

Senza tanti complimenti e incuranti del rumore che l’operazione avrebbe fatto, avevano quindi divelto il portone d’ingresso del magazzino dove le bobine erano custodite, le avevano caricate sul camioncino ed erano fuggiti nella notte credendo di aver fatto perdere le loro tracce. Un’azione evidentemente programmata con cura, studiando tutti gli aspetti logistici ed esecutivi: tutti tranne uno, che si è poi rivelato fondamentale. Quello che i ladri non sapevano, o che avevano sottovalutato, infatti, era che la loro impresa era stata registrata quasi momento per momento dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle due aziende derubate ed in altre vicine, ed è stato partendo proprio dall’esame fotogramma per fotogramma di quei filmati che i carabinieri si erano subito messi alle loro calcagna. Indagini successive, pedinamenti e altre attività investigative hanno poi permesso l’identificazione degli autori e la loro denuncia.

Alessandro Vannetti